Tribunale per i minorenni: a che punto siamo?


Paolo Tartaglione | 29 Giugno 2017

A quasi due mesi dalla pubblicazione del primo articolo sul disegno di legge che intende riformare la Giustizia per i minorenni, Welforum.it torna ad aggiornare i suoi lettori, ritenendo l’argomento di massima importanza per il futuro di bambini, adolescenti e famiglie in difficoltà.

Il disegno di legge è ancora in attesa di ricevere il parere della Commissione di Giustizia del Senato: i continui inviti ai senatori affinché non permettano che la riforma abolisca i tribunali per i minorenni e le procure specializzate, inserendoli nella congestionata “macchina” dei tribunali ordinari, hanno ottenuto l’effetto di convincere i senatori della necessità di rivedere il testo, tenendo in maggiore considerazione le osservazioni di magistrati minorili, terzo settore, e buona parte degli avvocati specializzati, tutti concordemente convinti del fatto che il testo attuale costituisca un arretramento della specializzazione dei tribunali per i minorenni.

Nel mese di maggio il presidente del Senato Pietro Grasso e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno ricevuto richieste di informazioni sulla riforma da parte della European Union Agency for Fundamental Rights e del Consiglio d’Europa. Quest’ultimo, attraverso il commissario per i diritti umani Nils Muiznieks, ha voluto segnalare la preoccupazione del CoE perché quanto previsto dalla nuova normativa può “indebolire il ben consolidato sistema di protezione dei diritti dei minori”, in quanto una giustizia a misura di minorenne deve essere “accessibile, adatta all’età, veloce, diligente, focalizzata sui bisogni e sui diritti del minore”, tutte condizioni che “sono meglio soddisfatte in un sistema in cui la giustizia viene erogata da professionisti specializzati e con competenze esclusive, come avviene attualmente in Italia”.

A dimostrazione della grande stima di cui gode all’estero la giustizia per i minorenni italiana, è giunta nei giorni scorsi anche la presa di posizione di Crin, il network internazionale per i diritti dei minorenni, che ha chiesto al nostro legislatore di salvaguardare la qualità della nostra giustizia minorile, e ha rilanciato in Europa la petizione aperta da Cnca, e giunta ormai a oltre 26.000 firme.

Nel mese di giugno il presidente Grasso, in una intervista a Repubblica ha citato la riforma della giustizia civile tra le leggi da approvare entro la legislatura, perché “è una riforma utile ad attrarre investimenti stranieri”. Grasso si riferisce agli articoli del DDL 2284 dedicati a migliorare “l’efficienza dei processi civili”, ma dimentica che all’interno della riforma è stato inserito un pacchetto di articoli che stravolge la giustizia per i minorenni. Per richiamare l’attenzione del presidente del Senato sulla necessità di stralciare dal DDL 2284 (che nasce proprio per favorire l’impresa e il mercato, ndr) gli articoli che intervengono sui diritti di bambini e adolescenti, il cartello delle “5 buone ragioni” (Cnca, Cismai, Cncm, Agevolando, Villaggi SOS, Progetto Famiglia) ha scritto a Grasso un nuovo appello a favorire una soluzione che non penalizzi proprio i più piccoli.

La richiesta al legislatore di intervenire in maniera più condivisa su una materia così delicata è giunta con forza anche dalla garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano che, nella sua relazione annuale al Parlamento (minuto 36’53), è tornata nuovamente a sollevare il problema, e a ribadire che: ”Mai come in questo momento, con la povertà crescente, con tanti minori non accompagnati, con situazioni di disagio che se non intercettate preventivamente rischiano di diventare devianza, occorre una giurisdizione dedicata e specializzata, che eserciti le sue funzioni in via strettamente esclusiva. Difendiamo il modello di giurisdizione a tutela delle persone di minore età, che rappresenta una conquista di civiltà per il nostro Paese! Il disegno di legge delega va assolutamente rimeditato!”.