SSN e autonomia regionale differenziata


29 Maggio 2023

Si moltiplicano i materiali che espongono gravi preoccupazioni per le distorsioni che possono essere prodotte dalla crescita dell’autonomia differenziate delle Regioni, in base alla proposta del Governo. In particolare, si evidenzia il pericolo di rendere diversi i diritti dei cittadini al Sistema Sanitario Nazionale e la concreta esigibilità degli interventi perché, a fronte di rilevanti autonomie decisionali delle Regioni, l’uniformità di diritti e prestazioni non può essere garantita solo dai livelli essenziali di assistenza. Sul punto merita segnalare due interventi, pubblicati su Quotidiano Sanità, nella I Commissione Affari Costituzionali del Senato nelle audizioni sul DDL per l’attuazione dell’autonomia differenziata del Ministro Calderoli, approvato il 2 febbraio 2023 dal Consiglio dei Ministri: quello del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio e quello del presidente della Fondazione GIMBE, Nino Caltabellotta. Entrambi, tra l’altro, chiedono di eliminare la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere il trasferimento delle funzioni da parte dello Stato, perché altrimenti la loro attuazione finirà per assestare il colpo di grazia al SSN.