L’articolo è stato pubblicato anche su LombardiaSociale.it
La programmazione integrata sociale e sociosanitaria
Proprio in questi mesi autunnali nei territori della Lombardia si sta chiudendo l’attività programmatoria che dovrà portare entro il 31 dicembre all’approvazione dei nuovi Piani di Zona degli Ambiti Territoriali Sociali a valere sul triennio 2025/2027. Al contempo, tutte le ASST lombarde si stanno misurando con la stesura dei Piani di sviluppo del polo territoriale, per la parte sanitaria e sociosanitaria. Da parte regionale, la spinta, data primariamente dalla coincidenza dei tempi di presentazione e di durata dei Piani, è verso una programmazione integrata, anche dando continuità a quanto realizzato attraverso i progetti sovrazonali a valere sulle premialità dello scorso triennio.
Tra le principali aree di integrazione richiamate, tanto dalle Linee di indirizzo per la programmazione sociale 2025/2027, quanto dalle Linee di indirizzo per i Piani di sviluppo del Polo territoriale delle ASST, vi è proprio il tema della salute mentale degli adolescenti, rispetto al quale viene promossa una programmazione integrata tra Ambiti Territoriali e ASST.
In particolare, le Linee di indirizzo regionali evidenziano come nei precedenti Piani di Zona 2021/2023, definiti a ridosso dell’emergenza pandemica, la maggior parte degli Ambiti avesse segnalato, tra le aree emergenti di bisogno, l’impatto drammatico avuto dalla pandemia sulla salute psichica e sulla stabilità emotiva di minori ed adolescenti, con un aumento esponenziale delle situazioni di disagio e di generale incertezza nei confronti del futuro.
Diversi Ambiti, già nei precedenti PdZ, avevano dunque inserito tra i propri obiettivi programmatori quello di intervenire per rafforzare la capacità di lettura dei bisogni e di risposta; tuttavia, sebbene nel corso di questi anni siano scaturite esperienze interessanti, è diffusa la necessità di continuare a interrogarsi sul fenomeno, acquisendo strumenti di raccolta e di lettura dei dati via via più efficaci, e di sperimentare nuove modalità di intervento, capaci di rafforzare un sistema di servizi che, saturo e in costante sottodotazione di risorse e personale, fatica a fornire risposte adeguate ai bisogni dei cittadini.
L’integrazione tra i servizi di neuropsichiatria infantile e i servizi sociali dei Comuni, richiamata da entrambi gli atti di indirizzo quale area strategica della programmazione integrata, costituisce dunque una priorità: affrontare il tema, integrando le visioni e i dati e promuovendo un approccio capace di incrementare la capacità di risposta, e di fornire una risposta appropriata ed efficace, costituisce una sfida imprescindibile.
I dati
I dati di cui oggi disponiamo a supporto della programmazione e della progettazione provengono da diverse fonti e offrono una panoramica sul fenomeno osservata tramite diversi strumenti e metodologie di ricerca.
A livello nazionale, ISTAT nel rapporto BES – Benessere Equo e Solidale, utilizza un indice specifico dedicato a ricostruire la condizione della salute mentale, che viene poi dettagliato per fasce di età. L’indice si riferisce alla sintesi dei punteggi totalizzati da ciascun individuo coinvolto nella survey dedicata, in 5 quesiti che si riferiscono alle quattro dimensioni principali della salute mentale: ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale o emozionale e benessere psicologico. A partire dalle risposte, viene elaborato un indice che varia tra 0 e 100: più è elevato l’indice, migliori sono le condizioni di benessere psicologico della persona.
Le analisi presentate nell’ultimo rapporto BES1 relativo al 2023 evidenziano in particolare due dati di rilevo:
- da una parte l’indice di salute mentale nella fascia 14/19 anni è sceso rispetto all’anno precedente (71 nel 2023, rispetto a 72,6 del 2022) e in ogni caso non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia (passato da 73,9 del 2020 a 70,3 del 2021)
- dall’altra, l’indice evidenzia un enorme divario di genere: tra le adolescenti l’indice di salute mentale è pari a 67,4 nel 2023, circa 7 punti in meno dei coetanei maschi (74,3). Sebbene uno svantaggio femminile sia comune a tutte le fasce d’età, lo scarto registrato tra i 14 e i 19 anni è particolarmente ampio.
Sempre a livello nazionale, l’associazione SINPIA a ottobre 2023, in occasione della Giornata Mondiale della salute mentale, stimava come in Italia i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpissero quasi 2 milioni di bambini e ragazzi2. Secondo uno studio collaborativo policentrico coordinato dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Torino, si conferma un aumento significativo delle richieste di visite neuropsichiatriche infantili urgenti fra il 2018 e il 2021. Sempre SINPIA riporta come “gran parte dei quadri depressivi esordiscono in adolescenza (1 femmina su 4 e 1 maschio su 10), ma spesso sono preceduti da altri disturbi come, ad esempio, quello del sonno; il 59% dei casi di disturbi della condotta alimentare ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni; il suicidio rappresenta la prima causa di morte in Italia tra gli adolescenti (dato 2019)”. Nel comunicato pubblicato in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio del 2023, l’associazione riportava come i ragazzi e le ragazze che manifestano atti di autolesionismo e presentano al contempo pensieri inerenti il suicidio o che mettono in atto tentativi di suicidio fossero aumentati del 27% rispetto al periodo pre-Covid. L’autolesionismo colpisce, secondo SINPIA, 1 adolescente su 5 mentre “l’ideazione suicidaria o il tentato suicidio sono oggi tra le cause più frequenti di accesso ai sevizi di NPIA in urgenza”3.
Per quanto riguarda, invece, la Lombardia, Fondazione Cariplo ha recentemente pubblicato uno studio approfondito dedicato ai disturbi del neurosviluppo e al benessere psicologico dei bambini e degli adolescenti4.
La ricerca, presentata dalla Fondazione in occasione del lancio della terza edizione del Bando Attenta-Mente, descrive le caratteristiche e l’andamento nel tempo dei disturbi neuropsichici (neurologici e psichiatrici) che hanno coinvolto bambini e adolescenti in Lombardia nel periodo intercorrente tra il 2015 e il 2022. Lo studio si basa sull’analisi degli accessi ai servizi sanitari e sociosanitari della Regione Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia. L’analisi dei dati ricavati dai flussi amministrativi correnti consente di ricostruire i percorsi di cura dei singoli utenti, confrontarli con quanto atteso e monitorarne l’andamento. Al contempo, tali dati non forniscono, invece, informazioni riguardo alla domanda e al bisogno potenziale, quella cioè che per svariate ragioni non accede ai servizi, nè sulla consistenza delle liste di attesa.
Tra i disturbi del neurosviluppo analizzati dallo studio, rientrano disturbi molto diversi tra loro per tipologia, decorso e prognosi; alcuni evidenti fin dai primi anni di vita come i disturbi dello spettro autistico, del linguaggio e dell’apprendimento, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, malattie neurologiche come le paralisi cerebrali infantili e l’epilessia, altri che emergono più tardivamente, in adolescenza, con disturbi psichiatrici come i disturbi della condotta alimentare, la schizofrenia e i disturbi dell’umore.
Guardando ai dati, il rapporto evidenzia come i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza siano molto frequenti, colpendo circa il 20% della popolazione dei minori di età, ovvero circa 332.000 bambini e ragazzi in Lombardia e circa 2 milioni di bambini e adolescenti in Italia. Dai dati di trend riportati, è evidente come si tratti di un fenomeno in continuo aumento, considerando che negli ultimi 10 anni gli utenti seguiti da servizi di neuropsichiatria infantile in Italia sono raddoppiati, sebbene solo il 60% riesca ad accedere ai servizi territoriali, solo il 15% riesca ad avere risposte terapeutico riabilitative appropriate, e solo 1 su 5 riesca ad essere ricoverato in un reparto di NPIA.
In Lombardia, l’analisi dei flussi indica ugualmente un continuo incremento degli utenti dei servizi dedicati ai disturbi neuropsichici in infanzia e adolescenza già a partire dagli anni precedenti la pandemia, con 143.000 utenti con almeno un contatto nel 2019 contro 135.509 nel 2016. Durante la pandemia, la riduzione del numero totale di utenti è stata limitata rispetto ad altri servizi o ai servizi NPIA in altre regioni, diminuendo di solo 30.000 soggetti nel 2020 (-20%), probabilmente grazie anche alla scelta regionale di considerare la NPIA tra i servizi essenziali e di attivare immediatamente le attività di telemedicina a favore degli utenti dei servizi di NPIA. In epoca post-pandemica, il numero totale di utenti conteggiati in almeno uno dei flussi considerati non ritorna al livello del 2019, attestandosi a 137.444 utenti nel 2022, evidenziando una diminuzione in tutti i flussi, ad eccezione della farmaceutica (17.176) e della residenzialità terapeutica (531). Dati, questi ultimi, che evidenziano dal punto di vista dei ricercatori una preoccupante e sostanziale saturazione del sistema dei servizi.
Nel dopo pandemia, infatti, permangono e si accentuano criticità rilevanti nella capacità di risposta del sistema, che si evidenziano nell’assenza di continuità di cura per gli utenti che accedono in Pronto Soccorso, a ricovero ordinario o a trattamenti psicofarmacologici, che in percentuali elevate (rispettivamente 74%, 31% e 28%) non hanno successivamente alcun contatto ambulatoriale nello stesso anno. Altri segnali di saturazione del sistema sono dati dall’aumento dei ricoveri e delle giornate di degenza in ambiti inappropriati quali pediatria (32% per i disturbi psichiatrici e 62% per i disturbi neurologici) e psichiatria (15,6%) e una percentuale rilevante di ricoveri in altri reparti.
Se questi sono i dati a livello regionale, è da considerare tuttavia che sono presenti significative disomogeneità tra i territori delle diverse ATS all’interno della Regione, che impattano sull’andamento degli accessi ai servizi e sulla intensità e continuità di cura garantita agli utenti. I dati mostrano, infatti, come l’impatto della pandemia sia stato maggiore nei territori più poveri di servizi e con una minore prevalenza di accessi ambulatoriali, con un incremento degli accessi al Pronto Soccorso, in particolare per i disturbi psichiatrici.
Il Quaderno, che è completato da un’appendice ricca di dati, anche disaggregati a livello territoriale di ATS, dunque utili anche ai fini di un’analisi dettagliata dei contesti territoriali, si conclude con l’individuazione di sei aree strategiche da prendere in considerazione nel disegnare futuri interventi, utili anche a quanti si confrontano oggi con un processo di programmazione pluriennale.
Le misure regionali
Le misure regionali che intervengono in risposta ai bisogni di salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza sono recentemente state presentate e analizzate su LombardiaSociale da Giada Marcolungo nell’articolo Il contrasto del disagio giovanile in Lombardia.
Sinteticamente, è utile richiamare:
- i Piani d’azione territoriale per il contrasto al disagio dei minori ai sensi delle delibere n. XI/6761 del 25/07/2022 e n. XI/7499 del 15/12/2022 a regia ATS e Prefetture, la cui finalità principale è quella di individuare strumenti operativi flessibili e sinergici finalizzati a costruire dispositivi integrati sul territorio a favore dei minori preadolescenti e adolescenti che manifestano disagio psico sociale anche attraverso comportamenti spesso disadattivi o devianti. In particolare, nel quadro dell’area dell’empowerment personale si richiamano, quali ambiti di intervento: promozione del benessere psicologico e fisico e di empowerment personale attraverso l’acquisizione di life skills e corretti stili di vita e il rafforzamento di competenze atte a ridurre i fattori di rischio, anche ai fini di una maggiore inclusione sociale, anche ad integrazione e in complementarità con i percorsi personalizzati attivati o attivabili con il voucher adolescenti (D.G.R. n. 7503/2022);
- Bando UP per adolescenti: Percorsi personalizzati in favore di preadolescenti, adolescenti e giovani in condizione di disagio e delle loro famiglie “UP – Percorsi per crescere alla grande”
Bandi e progetti
A completamento di questa panoramica, è importante segnalare due iniziative, promosse da soggetti privati, che negli scorsi mesi hanno avviato il sostegno a progettualità complesse in questo ambito. Si tratta di progetti che sono ora in fase di avvio, e che possono costituire un’importante risorsa a livello territoriale per la sperimentazione di nuove forme di intervento.
Fondazione Cariplo, negli scorsi mesi ha emesso, per la terza edizione, il Bando Attenta-Mente, Prendersi cura del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze. Il bando sostiene progetti mirati a intercettare, agganciare, accompagnare e supportare bambini e ragazzi con disagio psichico, emotivo, relazionale, con particolare attenzione ai minori e alle famiglie che non possono accedere ai servizi privati e al contempo non possono attendere i lunghi tempi di attesa dei servizi pubblici.
Attraverso il bando si sostengono dunque interventi di intercettazione precoce dei segnali di disagio, di sostegno e formazione degli adulti, di supporto ai servizi educativi/ricreativi nella valutazione dal punto di vista specialistico e nella gestione delle situazioni critiche, di potenziamento e/o sperimentazione di strumenti di aggancio, relazione e cura (ad esempio progetti capaci di sviluppare risposte terapeutiche flessibili, di prossimità, di gruppo; di strutturare reti ibride sui territori che possano sostenere dal punto di vista educativo e sociale i percorsi di cura o post acuzie; di costituire equipe multidisciplinari tra più realtà e su figure di cerniera tra i servizi e il territorio; di sfruttare le opportunità derivanti dalle tecnologie digitali).
I progetti sono stati presentati da partenariato di almeno due organizzazioni, e per ogni progetto è auspicata una collaborazione fattiva con i servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di riferimento e con gli enti pubblici territoriali rilevanti per la scala d’intervento scelta, nonché con i soggetti dedicati all’educazione formale e informale (scuola, oratori, associazioni sportive,…) e con i giovani stessi tramite associazioni giovanili locali, rappresentanze studentesche, consulte giovanili o testimoni privilegiati. Nelle precedenti edizioni, 2022 e 2023, sono stati finanziati complessivamente 57 progetti, mentre non sono ancora stati resi disponibili pubblicamente i dati relativi al bando 2024.
Anche l’Impresa Sociale Con I Bambini ha recentemente emesso il bando per il “Benessere psicologico e sociale degli adolescenti”, dedicato alla promozione della salute e del benessere mentale degli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni attraverso la sperimentazione di modelli di intervento comunitari, integrati e sistemici volti a sostenere ragazze e ragazzi in condizioni di disagio, con un’azione preventiva e di cura. Il Bando, che sostiene progetti in tutto il territorio nazionale, ha messo a disposizione un ammontare complessivo di 30 milioni di euro.
I progetti dovranno avviare, nei luoghi di vita e di socializzazione degli adolescenti, forme di presidio flessibili e prevalentemente non medicalizzanti, con un approccio di cura, laddove i casi lo consentano, centrato sul riconoscimento e la valorizzazione dei bisogni emotivi, educativi e sociali dei ragazzi e delle ragazze. I presìdi sono pensati dove sono presenti équipe multi-professionali che dovranno lavorare in stretta collaborazione con i servizi territoriali, sia integrando il lavoro in modalità gruppale (per i ragazzi già presi in carico dai servizi), sia segnalando i casi da indirizzare ai servizi.
Anche i progetti sostenuti da questo bando si trovano in fase di avvio e costituiranno sperimentazioni importanti di nuove pratiche lavoro sui territori di riferimento.
In conclusione
Quanto presentato, tanto in termini di dati, quanto rispetto alle misure e ai bandi e relative progettazioni, evidenzia un’area di intervento in forte sofferenza, che presenta significative criticità dal punto di vista dell’incremento e della complessificazione dei bisogni e della conseguente saturazione del sistema dei servizi, che fatica a dare risposte appropriate ed efficaci in tempi adeguati.
Allo stesso tempo, l’esplosione dei bisogni, acutizzata dal periodo pandemico, ha fortunatamente portato questo tema all’attenzione di quanti, secondo diversi ruoli di policy making, si trovano a dover individuare soluzioni e pratiche di intervento capaci di segnare la differenza. In questo senso, il richiamo regionale alla programmazione integrata sociale e socio-sanitaria costituisce una spinta importante, che è importante cogliere per promuovere articolati e continuativi spazi di confronto, scambio e coprogrammazione tra tutti gli attori coinvolti a livello territoriale, per parte sociale, socio-sanitaria, sanitaria e con gli enti del terzo settore, anche valorizzando le esperienze di progettazione e modellizzazione di nuove pratiche di intervento nel quadro dei bandi richiamati e di altre iniziative similari.
- Istat, BES 2023, Il benessere equo e sostenibile in Italia
- SINPIA, 2023, Salute mentale di bambini e adolescenti: l’allarme dei Neuropsichiatri Infantili (SINPIA): “Bisogna intervenire in età evolutiva”, Comunicato stampa 10 ottobre 2023.
- SINPIA, 2023b, Salute mentale degli adolescenti in Italia, i Neuropsichiatri Infantili (SINPIA): “Atti di autolesionismo in aumento”, Comunicato stampa 10 settembre 2023.
- Fondazione Cariplo, Quaderno N.48, Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti in Lombardia 2015-2022