Sul sito del Parlamento italiano è stato pubblicato l’elenco delle memorie presentate alla XII Commissione Affari sociali in occasione delle audizioni sulla proposta di legge C. 687 Delrio ed altri: Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi. Per la rilevanza delle prese di posizione segnaliamo in particolare:
Sul tema leggi anche l’analisi di Chiara Saraceno su welforum.it.
Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato la rivalutazione, per l’anno 2019, della misura e dei requisiti economici dell’assegno per il nucleo familiare numeroso e dell’assegno di maternità.
Per l’anno 2019:
- l’assegno mensile per il nucleo familiare numeroso, se spettante nella misura intera, è pari a € 144,42; il valore dell’Isee è pari a € 8.745,26;
- l’assegno mensile di maternità da corrispondere agli aventi diritto, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, se spettante nella misura intera, è pari a € 346,39; il valore Isee è pari a € 17.330,01.
Comunicato sulla Gazzetta ufficiale n. 82 del 6 aprile 2019
In Italia le politiche di sostegno alle famiglie sono sempre state scarse, marginali e frammentarie. Su LaVoce Chiara Saraceno riflette sui bisogni delle famiglie, sottolineando la necessità di rendere maggiormente agevole la combinazione tra occupazione e maternità, incoraggiando anche un più ampio coinvolgimento dei padri. Oltre ad intervenire sui servizi e sull’organizzazione del lavoro, secondo l’autrice risulta prioritario mettere ordine nel frammentato complesso di trasferimenti monetari esistenti (assegno al nucleo famigliare, assegno per il terzo figlio, detrazioni fiscali per figli a carico, bonus bebé) in favore dell’istituzione di un unico trasferimento, eventualmente commisurato al reddito famigliare, che sia in grado di produrre maggiore equità ed efficienza.
Nonostante il calo delle nascite assuma dimensioni sempre più preoccupanti (15 mila nati in meno nel 2017 secondo l’Istat), il “Pacchetto Famiglia” della Legge di Bilancio 2019 non sembra ancora in grado di proporre iniziative strutturali, ma conferma una serie di misure frammentate o una tantum e introduce alcune novità che però, di fatto, non rappresentano un punto di svolta. L’articolo di Elena Barazzetta su Percorsi di SecondoWelfare mette in luce le debolezza degli interventi e sottolinea come si tratti di un’altra occasione mancata, come evidenziato anche da Stefania Sabatinelli su Welforum.
Nuovi requisiti di accesso e attivazione del Bonus famiglia lombardo per il periodo 1 gennaio 2019 – 30 giugno 2019. Fra le modifiche introdotte vi è l’incremento del valore massimo ISEE per usufruire del beneficio da 20.000 a 22.000 euro.
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Contribuire alle spese per l’alloggio sostenute dalle famiglie residenti in Lombardia, con un figlio minore ricoverato presso strutture ospedaliere ubicate sul territorio della ATS della Città Metropolitana di Milano. E’ quanto intende realizzare Regione Lombardia a partire da gennaio 2019, con l’avvio di un apposito progetto.
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Il Bilancio Demografico dell’Istat sull’anno 2017 conferma la continuità del calo delle nascite nel nostro paese dal 2008 ad oggi. Le donne attualmente in età produttiva hanno meno figli, più tardi, e più spesso che in passato non ne hanno affatto. Inoltre, mentre le numerose nate tra il 1966 e il 1975 sono uscite o stanno per uscire dalla loro età fertile, le generazioni successive sono molto meno numerose. Incide inoltre la forte de-tradizionalizzazione delle scelte riproduttive. Breschi e Cioni su Neodemos mostrano come questo processo si possa dire maturo in Sardegna, la Regione italiana con la più bassa fecondità. Gli anni della grande recessione hanno, poi, ulteriormente depresso i trend di lungo periodo nel nostro paese. Alcuni dati sembrano però indicare la possibilità di un recupero nei prossimi anni, come la ripresa della primo-nuzialità, strettamente legata in Italia più che altrove alla nascita del primo figlio. Lorenzo Bandera su Secondo Welfare sottolinea come questi indicatori timidamente positivi avrebbero bisogno di essere supportati da politiche di sostegno alle famiglie importanti e finalmente strutturali per far fronte al costo dei figli. Un’ipotesi è concentrare gli sforzi su un obiettivo specifico: l’abbattimento dei costi dell’asilo nido per le madri che lavorano. Lorenzani e Nazarani su Ingenere riassumono la simulazione sviluppata dalla Commissione Europea nel suo Rapporto Paese 2018 sull’Italia con il modello Euromod. Far confluire le misure introdotte negli ultimi anni in un’unica misura diretta alle lavoratrici dipendenti con figli sotto i tre anni aumenterebbe significativamente il numero di donne che lavorano e il numero di ore lavorate, mentre non aumenterebbe il reddito disponibile per le famiglie se non marginalmente. Ancor più significativo sarebbe riordinare l’intero sistema delle misure monetarie rivolte alle famiglie con figli in vigore in Italia, arrivando a sostenere tutte le famiglie con minori a carico, come già discusso su Welforum qui e qui.
Approvazione di criteri, termini, modalità di assegnazione ed erogazione di contributi per il sostegno economico di nuclei familiari con figli minori di età rimasti orfani di uno o entrambi i genitori, per il tramite delle amministrazioni comunali in forma singola o associata.
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Un programma di interventi economici straordinari a sostegno delle famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro e delle famiglie con parti trigemellari. E’ quanto ha deliberato la Regione Veneto con il provvedimento 865/2018.
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I Distretti Famiglia, introdotti con legge provinciale del 2011, sono associazioni volontarie che raccolgono quasi il 70% dei Comuni della Provincia Autonoma di Trento. Tra gli obiettivi principali il sostegno economico, la valorizzazione dell’associazionismo e della partecipazione, favorire la conciliazione famiglia-lavoro, promuovere ricerca e formazione. Leggi l’articolo su Percorsi di Secondo Welfare.
Le valutazioni del Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sulle misure introdotte nell’ultima Legge di Bilancio e nel corso della legislatura a favore dell’infanzia. Il REI a contrasto della povertà, misure a sostegno dei genitori, riordino dei servizi, risorse per la cultura. Si segnala un modello di governance entro il quale ogni istituzione pare muoversi autonomamente con scarse sinergie.
Figari e Fiorio su LaVoce analizzano la riorganizzazione delle misure a sostegno delle famiglie con figli proposta nel programma elettorale del PD. La simulazione mostra come, razionalizzando gli schemi già in essere e con una spesa aggiuntiva pari a 9,6 miliardi l’anno, la proposta ridurrebbe significativamente disuguaglianze e povertà.