AUT, un progetto per tutta la comunità


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Le origini

Il progetto AUT (Accept, Understand & Try) nasce nell’Ambito di Tradate (di cui fanno parte i Comuni di Castelseprio, Castiglione Olona, Gornate Olona, Lonate Ceppino, Tradate, Vedano Olona, Venegono Inferiore, Venegono Superiore) a valere sulla DGR 7504/2022 di disciplina del programma operativo con cui Regione Lombardia individua le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo inclusione1 con l’intenzione di sostenere e finanziare iniziative per la realizzazione di progetti innovativi che puntano a creare contesti inclusivi per tutti e non solo spazi in cui supportare la persona con autismo2.

Questo progetto è il risultato di ciò che il territorio ha costruito negli anni insieme alle realtà di terzo settore e del privato sociale, partendo dalla costruzione del precedente Piano di Zona.

La metodologia della coprogettazione, utilizzata dall’ambito nella costruzione dei piani di zona e nella realizzazione dei progetti a valenza sociale (quali ad esempio l’esperienza della “Welfare Week”3), ha permesso la condivisione di valori e modalità operative funzionali ed efficaci nella risposta ai bisogni dei cittadini.

A partire da questo sentire comune, in cui la contaminazione delle competenze ed il lavoro congiunto danno vita quotidianamente alla condivisione delle responsabilità tra pubblico e privato, nasce il progetto AUT.

La scelta di dare avvio ai lavori di ideazione del progetto AUT, è nata dall’analisi del fenomeno dell’autismo sul nostro territorio dell’Ambito.

Da tale studio è emerso che i bambini ed i ragazzi fino ai 18 anni con diagnosi di spettro autistico in carico al mese di febbraio 2023 erano 71, dei quali 58 maschi e 13 femmine. 

Rispetto alla fascia anagrafica, invece, è emerso che i bambini e ragazzi con diagnosi di spettro autistico compresi nella fascia d’età 0-6 anni erano n. 17, tra i 7 e i 10 anni risultano n. 35, tra gli 11 e i 14 anni n. 13, tra i 15 e i 18 anni n. 6.

A partire da questi dati di contesto, l’Ambito insieme a 7 cooperative sociali (Il Girasole Cooperativa Sociale, Educational Team Società Cooperativa Sociale, Cooperativa Sociale ONLUS Itaca, La Casa Davanti al Sole Società Cooperativa Sociale ARL, L’Aquilone Cooperativa Sociale, Baobab Cooperativa Sociale, L’Arca Tradate Società Cooperativa Sociale) e a tre istituti comprensivi (IC Cardinal Branda – Castiglione Olona, IC Statale Marconi – Venegono Superiore ed IC Silvio Pellico – Vedano Olona) ha dato avvio a tavoli di lavoro che hanno determinato la partecipazione al progetto su tre linee di intervento:

  1. percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai 21 anni, anche tramite voucher;
  2. progetti volti a prestare assistenza agli Enti locali, anche associati tra loro, per sostenere l’attività scolastica delle persone con disturbi dello spettro autistico nell’ambito del progetto terapeutico individualizzato e del PEI;
  3. progetti che si rivolgono al terzo settore per favorire attraverso attività sociali (sport, tempo ricreativo, mostre) l’inclusione.

Ciascuna Cooperativa ha proposto alcune idee progettuali, a partire dalle seguenti sollecitazioni:

  • affiancare le famiglie ed i ragazzi/bambini con diagnosi dello spettro autistico nei momenti destrutturati e nel tempo libero (es. periodo estivo, pomeriggi, ecc);
  • accompagnare i ragazzi/bambini e le loro insegnanti durante il tempo scuola, fornendo delle risposte concrete e fruibili che possano ampliare e migliorare il tempo trascorso in ambito scolastico.

Le azioni

Le proposte che sono state realizzate sono le seguenti:

  • campus/centri estivi: sono stati realizzati dei campus estivi integrati, con l’obiettivo di sostenere la socializzazione dei bambini con disabilità e la relazione degli stessi con i pari. La possibilità di realizzare delle attività ludico-ricreative estive, adattando le tempistiche ed il setting sulla base dei ritmi dei bambini con diagnosi, ha consentito l’effettiva realizzazione di una realtà integrata e funzionale.
  • una vacanza in montagna: è stata proposta una settimana di vacanza in montagna con l’obiettivo di sostenere i genitori che in più occasioni hanno riportato la fatica nella gestione dei figli che, al rientro dai campi estivi, tendevano ad amplificare i comportamenti problema. La presenza dei genitori e dei fratelli durante il periodo di vacanza, ha consentito di lavorare con l’intero nucleo famigliare al quale sono stati proposti anche gruppi di auto mutuo aiuto, nella logica dell’approccio relazionale e partecipativo. I genitori nel progetto diventano “risorse” indispensabili per autorizzare / incoraggiare il bambino a rimanere con i compagni, ma rappresentano anche il “luogo sicuro” dove poter rientrare la sera o anche nell’arco della giornata in caso di forte difficoltà. I familiari sono riconosciuti “esperti per esperienza” nel processo terapeutico che consente al bambino il distacco e la possibilità di vivere graduali nuove esperienze fidandosi sempre più di sé stesso.

Contestualmente a queste due azioni, sono stati proposti momenti di socializzazione, ricreazione e attività ludiche a favore di tutti i bambini del territorio. L’approccio che è stato messo in campo per la realizzazione delle attività laboratoriali fa riferimento al modello TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children) che mira a promuovere il più alto grado possibile di autonomia delle persone con autismo nella vita personale, sociale e lavorativa, attraverso strategie educative mirate al potenziamento delle capacità emergenti.

Il progetto avviato all’interno dell’area suddetta ha riguardato la realizzazione di un’attività calcistica e motoria inclusiva: attraverso un percorso ludico sportivo, i bambini sono stati accompagnati nell’acquisizione di regole e competenze necessarie per la pratica dell’attività calcistica e, contestualmente, l’équipe educativa coinvolta ha accompagnato i bambini ad inserirsi nelle squadre dei pari. Le squadre inclusive sono state inserite in un torneo con le scuole calcistiche del territorio, creando una vera e propria occasione di inclusione sociale aperta a tutta la comunità.

L’attenzione del gruppo di lavoro si è focalizzata anche sul tempo scuola, spazio all’interno del quale i ragazzi trascorrono parte delle loro giornate. A riguardo sono stati realizzati:

  • due laboratori educativi snoezelen all’interno degli Istituti comprensivi del territorio, prevedendo la formazione del personale docente che utilizza lo spazio ed i materiali specifici.

Il metodo Snoezelen consiste nella stimolazione multisensoriale controllata. Con esso si vanno a stimolare, in modo selettivo e controllato, i cinque sensi (udito, vista, olfatto, tatto e gusto), tramite un ambiente artificiale nel quale vengono inseriti elementi e materiali specifici, permettendo la realizzazione di uno spazio protetto e tutelante all’interno degli Istituti scolastici.

  • piccoli gruppi di lavoro alla presenza di personale educativo specializzato, permettendo l’ampliamento delle ore di frequenza scolastica dei ragazzi con sindrome dello spettro autistico.

Gli aspetti innovativi

Gli aspetti innovativi del progetto AUT sono diversi. Le cooperative coinvolte hanno cercato di realizzare materiale comunicativo ad hoc per ogni tipologia di servizio descritto; questo supporto visivo pensato e realizzato appositamente per favorire la comunicazione con le persone con diagnosi dello spettro autistico, hanno agevolato l’orientamento nei differenti spazi dei bambini e dei ragazzi e hanno fornito stimoli visivi capaci di supportarli in tutti gli ambienti descritti. 

Inoltre sono stati coinvolti operatori altamente formati nell’ambito della disabilità, con competenze specifiche in merito al metodo ABA – Applied Behavior Analysis (Analisi Comportamentale Applicata). Il metodo ABA studia il comportamento umano e le sue relazioni funzionali con l’ambiente, con lo scopo di migliorare la qualità di vita, agendo su comportamenti socialmente significativi.

Un ulteriore aspetto che si sottolinea è il coinvolgimento dei genitori e dei fratelli, proponendo alla cittadinanza servizi di sostegno a favore di tutti i soggetti coinvolti nel nucleo, non riducendo il lavoro con le famiglie alla sola presa in carico della persona con diagnosi.

Il progetto ha contribuito a favorire la cultura dell’inclusione, negli ambienti strutturati (es. tempo scuola) ed in quelli destrutturati (centri estivi, ambienti sportivi ecc) promuovendo interventi e progettazioni realizzati da personale multiprofessionale qualificato (educatori, psicologi, laureati in scienze motorie, psicomotricisti, educatori professionali e tecnici ABA); un obiettivo complesso che rappresenta ancora una grande sfida nei territori, compreso il nostro.

Tra gli aspetti critici, infatti, si annovera il fatto di dover implementare la conoscenza delle attività proposte a favore della cittadinanza, garantendo la possibile partecipazione di tutte le famiglie interessate. Inoltre si ritiene di dover accompagnare gradualmente i beneficiari affinchè possano partecipare in modo sempre più attivo a tutte le proposte, anche a quelle maggiormente innovative.

E per non finire …

Il progetto AUT, realizzato a partire dal mese di giugno 2023, si è concluso a giugno 2024. È stato raccolto un buon grado di soddisfazione da parte delle famiglie e dei bambini coinvolti, anche gli Istituti scolastici hanno valorizzato l’importanza del lavoro condiviso con i servizi e con le cooperative. Sono state avviate collaborazioni e interlocuzioni per proseguire con progettualità future con le quali si auspica si possano implementare i buoni esiti raggiunti.

  1. Il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità è stato istituito dal decreto sostegni n. 41/21 (art. 34) – uno dei numerosi provvedimenti adottati durante il periodo di emergenza Covid-19 – convertito con modifiche nella L. n. 69 del 21.05.2021, con dotazione finanziaria di 100 milioni di euro per il 2021 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Le risorse del biennio 2022 – 2023 vengono ripartire alle Regioni con decreto ministeriale del 29.07.2022 specificando che devono essere destinate al finanziamento di iniziative rivolte alle persone con autismo.
  2. Alla manifestazione di interesse di cui al decreto regionale n. 1277/23 sono stati presentati 59 progetti, tutti ammessi; con le risorse a disposizione, finanziati 55 (Dduo n. 7718/23). Un risultato molto significativo considerato il carattere fortemente innovativo del bando. Il progetto AUT presentato dall’Ambito di Tradate è il progetto che ha conseguito il punteggio più alto.
  3. La Welfare Week è un’esperienza di amministrazione condivisa tra pubblico e privato, punto di arrivo (e di partenza) di un processo generativo partecipato. Si tratta di una settimana di eventi quali incontri, convegni, open day, momenti ludici, occasioni di intrattenimento, installazioni, spettacoli, per presentare i servizi ed i progetti sociali attivi sul territorio. Le iniziative, a carattere gratuito per la cittadinanza, sono state proposte attraverso canali e linguaggi fruibili a tutti con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alle Istituzioni e i servizi del territorio. L’iniziativa “Welfare Week” vede la presenza di un Comitato Scientifico, composto da esperti in possesso di elevata qualificazione nelle tematiche sociali dell’Ambito Territoriale di Tradate e giuridiche (Maria Antonietta Masullo, Silvia Nanni, Giuseppe Battarino, Lucrezia Limido, Veronica Briganti e Francesca Caimi). Per ulteriori informazioni si può visitare il sito welfareweek.it e il canale youtube @Welfareweek.