Cari amici e lettori di welforum


Emanuele Ranci Ortigosa | 20 Dicembre 2017

Per il Natale e per l’inizio del nuovo anno vi propongo un pensiero augurale di tono e contenuto diverso dai nostri usuali articoli. Lo spunto è: c’è un evento diffusamente vissuto: può offrirci l’opportunità oltre che di comportamenti –  regali, luminarie, pranzi familiari – anche di qualche sentimento e riflessione che possiamo condividere?

Come redattori e lettori di welforum abbiamo, ciascuno a suo modo, sensibilità e attenzioni che sottostanno ai contenuti che trattiamo e ai linguaggi che usiamo. A queste nostre sensibilità vorrei rapportarmi, per raccontare una lettura del Natale e del passaggio dal vecchio al nuovo anno che mi pare possa essere accettata e condivisa anche da posizioni di pensiero e da esperienze esistenziali fra loro diverse.

L’origine, il messaggio, il senso del Natale è il nascere, e l’albero, le luci, i presepi dovrebbero essere segno di festa per tale evento. Celebriamo il nascere quando la stagione cambia verso, lascia l’autunno che spoglia le piante per avviare una nuova gravidanza e dopo tre mesi sbocciare nei fiori della primavera e, più oltre, nei frutti dell’estate.

Celebrare un giorno all’anno il nascere può avere un senso condiviso da credenti di varie fedi, e da non credenti. Ciascuno di noi festeggia il suo compleanno, ma nel Natale e nell’avvio del nuovo anno possiamo festeggiare tutti il nascere, il nascere di ciascuno e di tutti. Uomini e donne, europei africani o asiatici, benestanti e poveri, anziani e bambini siamo tutti nati. E’ un punto per riconoscerci gli uni con gli altri, reciprocamente, e quindi ascoltarci, parlare, aiutarci, non farci reciprocamente del male, non distruggerci. Riconoscerci come persone, con i diritti di benessere, di pace, di libertà, di sviluppo che ci sono propri.

Nasciamo e la vita subito scorre, con impegnative transizioni da una ad altra età, paese, condizione, dove può soccorrerci il senso del nascere e del rinascere, del Natale che ogni anno ritorna, dell’anno nuovo che subentra a quelli ormai vissuti. Rinascere non per un impossibile tornare ad essere come prima, ma per rinnovare il nostro modo di pensare, di sentire, di vivere, di lavorare e divertirci, di stare e comunicare con gli altri. Su questa traccia possiamo anche concorrere a rinnovare la nostra società perchè offra sempre più a ciascuno opportunità di crescita e sviluppo, di nascita e rinascita.

Buon natale, allora, e buon anno