Community for action
Un progetto per generare comunità educanti e potenziare i processi collaborativi
Angelo Buonomo | 27 Febbraio 2025
Nel 2020, nei mesi in cui scoprivamo e imparavamo a conoscere il Coronavirus, l’impresa sociale Con i bambini, che gestisce il Fondo povertà educativa – non rinnovato nell’ultima legge di bilancio, poi recuperato, con importi ridotti, nel milleproroghe – emanava il Bando Comunità educanti, una sperimentazione volta a mettere in rete attori, agenzie educative, enti del terzo settore, imprese responsabili con l’intento di promuovere inclusione sociale, generare innovazione, implementare i percorsi educativi a partire dal potenziamento delle cosiddette infrastrutture sociali. Il bando, che ricevette 754 proposte progettuali e ne finanziò 152 in tutta Italia, mirava a dare vita a processi duraturi nel tempo, capaci di valorizzare le risorse territoriali attraverso reti leggere con l’intento di contrastare la povertà educativa.
Uno dei 152 progetti sostenuti è Community for Action promosso dall’Associazione Sottencoppa in collaborazione con Associazione SO. LE. – SOlidarietà & LEgalità, Azienda Consortile N19 ACCC, Liceo Scientifico “Filippo Brunelleschi”, U.S. Rugby Afragola, Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura, Università di Salerno – Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione, Istituto Superiore “Sandro Pertini”, Auser Afragola Let’s do It! Italy; il progetto ha preso il via ufficialmente il 13 febbraio 2023. Il percorso ha avuto come obiettivo generale quello di dare vita a una comunità educante nella Città di Afragola, in provincia di Napoli. Nella fase di realizzazione del progetto si è consolidato il consenso da parte delle reti associative, delle studentesse e degli studenti, dai collettivi studenteschi, dagli enti territoriali circa la necessità di mettere al centro della comunità educante la Masseria Antonio Esposito Ferraioli – il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli riutilizzato per scopi sociali – trasformato in un vero e proprio hub dell’educazione non formale.
Afragola è una città che presenta diverse fragilità sociali come povertà educativa, sottoutilizzo di spazi e luoghi di aggregazione, l’urgenza di ricostruire reti relazionali solide. Al tempo stesso il territorio presenta numerosi elementi di risorsa e potenzialità sociali e ambientali come, ad esempio, proprio la Masseria Antonio Esposito Ferraioli, la Casa del Popolo quale luogo di incontro e socializzazione, numerose associazioni sportive dilettantistiche, scuole attive e capaci di mettersi in relazione con il territorio.
La condizione giovanile oggi
La narrazione pubblica attorno ai giovani in questi ultimi anni ha intensificato il paternalismo introducendo un meccanismo inedito, dall’alto verso il basso, di conflitto generazionale rovesciato. In altre parole, stiamo assistendo a un conflitto univoco di alcuni adulti – in particolare nelle classi dirigenti e nelle élite – contro i giovani definiti con diverse accezioni negative: “choosy”, bamboccioni, mammoni, fannulloni etc. In questo contesto si amplificano i disagi psicologici delle ragazze e dei ragazzi, si implementano gli elementi di preoccupazione verso il futuro e di precarietà senza riconoscere le risorse relazionali, le nuove competenze, le visioni di diverse generazioni che cercano di ritrovare il proprio protagonismo a loro modo; come è evidenziato da alcuni documenti della stessa impresa sociale “Con i bambini”:
“quasi la metà dei casi problematici di salute mentale si verifica entro i 14 anni di età e il 75% di essi si sviluppa entro i 24 anni, ma difficilmente la causa viene individuata e ancor più raramente si attiva la presa in carico. Peraltro va tenuto sempre presente che la distinzione stessa di casi, come la gravità delle sofferenze, va messa in relazione con i caratteri dell’età evolutiva. Con questa prudenza va, tuttavia, ricordato che un rapporto UNICEF stima che in Italia, prima della pandemia, il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000 persone, soffrisse di problemi legati alla salute mentale, con una prevalenza nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con un’incidenza in aumento con l’età (Fonte: On my mind. Promoting, protecting and caring for children’s mental health, Regional brief: Europe, Unicef, 2021)”1.
Allo stesso tempo si evidenziano alti tassi di dispersione e abbandono scolastico, in particolare nel Mezzogiorno del Paese. Nel 2023 l’Italia è il quinto paese con più abbandoni (10,5%), dopo Romania (16,6%), Spagna (13,7%), Germania (12,8%) e Ungheria (11,6%)2. A questi si aggiungono ulteriori elementi di fragilità che configurano la difficile condizione delle ragazze e dei ragazzi come, ad esempio, quelli relativi ai giovani NEET che nel Mezzogiorno sono 1 milione e 210 mila, di cui 402 mila (FONTE: ISTAT, 2023).
Questo racconto non agevola i percorsi di autonomia e di empowerment dei più giovani, sempre più ingabbiati in categorie vetuste. Possiamo dire, in maniera sintetica, che questa situazione ha portato a un prolungamento dell’età adolescenziale, a una emarginazione, alla nascita di nuovi disagi e patologie psicologiche e sociali, elementi amplificati da uno stato di precarietà generale unito a una condizione che porta alle solitudini connesse.
Questa condizione, come emerge dai dati qui riportati, assume contorni ancora più preoccupanti nel Mezzogiorno del Paese che vivono criticità sociali storiche. Pertanto, è possibile sostenere che il conflitto si è spostato dall’esterno verso l’interno. Una situazione articolata che esplode nelle periferie del Paese e fa emergere disagi complessi: aumentano i casi di dipendenza, l’assunzione di psicofarmaci, i fenomeni di esclusione volontaria dalla società, si assiste al ritorno prepotente dei disturbi alimentari.
In altre parole, i giovani sono identificati dagli adulti come portatori di elementi esclusivamente negativi; il mondo adulto demonizza il digitale – inteso come male assoluto – trascurando il patrimonio di valori e saperi di cui si fanno portatori le ragazze e i ragazzi.
Generare comunità educanti
Il progetto Community for action ha inteso rispondere ai bisogni dei minori della città di Afragola attraverso la valorizzazione del potenziale inespresso e l’attivazione di percorsi partecipativi che vedono i giovani protagonisti. Il progetto si articola in diverse azioni volte a promuovere il protagonismo giovanile e attivare le risorse della comunità di riferimento. È stato istituito un “Tavolo attori per la comunità educante di Afragola” uno spazio di confronto che continua a coinvolgere gli attori territoriali e singoli esperti nella sfera dell’educazione con il compito di raccogliere le proposte progettuali dei giovani e di trasformarle in servizi socio-educativi, di ascoltare il territorio e rafforzare le reti collaborative. Disegnare il futuro – Laboratori co-progettazione, ha realizzato un laboratorio con minori dai 5 agli 11 anni e due laboratori dedicati ai giovani dai 12 ai 18 anni nei quali, con l’ausilio di facilitatori ed educatori, sono stati progettati giochi e servizi educativi (è in fase di realizzazione uno STEM Park presso la Masseria), mentre con le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie sono emersi progetti aggregativi e di socializzazione, in particolare un percorso di benessere psicologico attraverso la mindfulness da realizzare sempre presso il bene confiscato. L’attività “Affido e co-gestione spazi”, ha realizzato una mappatura delle risorse socio-ambientali del territorio, l’ideazione e rigenerazione di spazi che, attraverso un laboratorio di autocostruzione hanno dato vita a un percorso benessere e sport, inoltre sono emersi progetti utili per migliorare i setting educativi e dei servizi sociali territoriali nell’ottica di prendersi cura del disagio e delle fragilità in luoghi di bellezza. L’azione “Genitori di comunità” è stata immaginata e realizzata come uno spazio integrato di supporto alla genitorialità, un luogo di ascolto e di mutuo-aiuto rivolto ai singoli e alle coppie accompagnati da esperti, un percorso complesso che ha saputo potenziare le risorse disponibili ampliando l’azione e rendendo stabili i servizi grazie alla legge regionale sulla psicologia scolastica e le risorse del PNRR, garantendo la continuità delle azioni. Giovani per la comunità educante ha visto la selezione, formazione e l’accompagnamento di 25 giovani under 35 per favorire l’acquisizione di nuove competenze sociali volte ad accompagnare e a facilitare i processi nella comunità educante al fine di mettere a disposizione della comunità educante nuove figure professionali capaci di lavorare nel sociale e di accompagnare i processi di comunità. “Progettare comunità” è un ciclo di 4 workshop dedicati ai professionisti del lavoro sociale e di comunità: educatori, psicologi, assistenti sociali, operatori del terzo settore che ha messo in condivisione strumenti di innovazione sociale e fatto nascere collaborazioni volte a potenziare i servizi. L’attività “Insieme – Facilitazione dei servizi” ha previsto il potenziamento dei servizi sociali territoriali attraverso un percorso di accompagnamento da parte di esperti e la trasformazione in azioni concrete dei servizi educativi elaborati dai ragazzi nei laboratori di coprogettazione. In fase di conclusione il progetto prevede la scrittura, la diffusione e la sottoscrizione di un “Patto comunità educante”, che prevederà due modalità di adesione: la prima dedicata ai soggetti territoriali attraverso impegni concreti a favore della comunità educante di Afragola, la seconda tramite un sostegno extraterritoriale da parte di organizzazioni e singoli che sottoscriveranno l’impegno in forma solidale a livello regionale e nazionale.
Innovare i processi
Il bando Comunità educanti promosso da Impresa sociale Con i bambini si caratterizza per l’attivazione di processi sperimentali nei territori in cui insiste. Community for action ha rappresentato un processo articolato e sperimentale che mira a mobilitare le risorse sociali territoriali, rigenerare i servizi sociali territoriali, sperimentare percorsi di protagonismo giovanile nella città di Afragola. Ha puntato a intervenire sulle situazioni di fragilità sociale dei minori e delle loro famiglie e, allo stesso tempo, a valorizzare le risorse territoriali, i potenziali inespressi per dare vita a reti collaborative e creare spazi – materiali e immateriali – nei quali attivare percorsi educativi innovativi. Dentro questa sperimentazione si intende mettere in rete gli attori locali e dare vita a una comunità educante solida e duratura per superare le criticità e costruire felicità pubblica attraverso la promozione del benessere sociale, con spazi di protagonismo giovanile, nuovi servizi educativi volti a superare il rischio esclusione e marginalità, le povertà educative e materiali. Una possibilità di trasformazione radicale, per generare cambiamenti significativi e irreversibili perché come sostiene Edgar Morin “Tutto ciò che non si rigenera, degenera”.
- Estratto dal Bando per il benessere psicologico e sociale degli adolescenti, impresa sociale Con i bambini, giugno 2022
- L’abbandono e la dispersione scolastica in Italia, settembre 2024, OpenPolis