Coprogettazione, al via una comunità di pratiche


IRS, in collaborazione con Welforum.it, promuove la costituzione di una comunità di pratiche sui temi della coprogettazione e dei rapporti collaborativi tra enti pubblici, del terzo settore e della società civile nell’ambito delle politiche di welfare. Un network nazionale composto da chi si sta confrontando con queste tematiche e ne e sta sperimentando l’attuazione, volto a consentire scambi, approfondimenti e vicendevoli approfondimenti. Primo appuntamento il 15 luglio per l’avvio. (Per saperne di più)   Coprogettazione, coprogrammazione, amministrazione collaborativa, terzo settore e affidamento dei servizi sociali sono tutte parole chiave che negli ultimi anni ricorrono tra quanti operano ai diversi livelli del welfare, e sono sempre più spesso al centro di approfondimenti e dibattiti, in relazione anche ad alcuni recenti provvedimenti normativi, come il Codice del Terzo Settore (art.55), e di indirizzo, come le Linee guida sull’affidamento dei servizi sociali dell’ANAC rispetto a cui si chiude in questi giorni la consultazione pubblica. A fronte di questo quadro, complesso e rapidamente mutevole in cui tanti enti sia pubblici sia del terzo settore si trovano ad operare, e delle tante e ricche esperienze che si stanno sempre più diffondendo in tutto il territorio nazionale, IRS, in collaborazione con Welforum.it, ha lanciato l’idea di dare vita, con la partecipazione di quanti sono interessati, a un luogo di approfondimento, scambio e confronto che prende oggi la forma di una Comunità di pratiche.

 

Perché una comunità di pratiche

La Comunità di pratiche, a cui diversi enti ed organizzazioni hanno già aderito, ma che speriamo possa allargarsi sempre più, nasce con due finalità principali: sostenere e accompagnare le esperienze di coprogettazione e di collaborazione in corso e allo stesso tempo collaborare – grazie alla raccolta sistematica di riflessioni e approfondimenti – al rafforzamento e alla diffusione di una cultura sul tema. Per quanti stanno lavorando a coprogettazioni ed esperienze di amministrazione collaborativa, la Comunità di pratiche è infatti pensata come un’opportunità di approfondimento sugli aspetti e i temi maggiormente rilevanti, grazie alla competenza di esperti, ma anche alla possibilità di conoscenza e scambio tra esperienze diverse, che, pur a volte lontane tra loro dal punto di vista geografico o tematico, condividono la pratica della coprogettazione e della cogestione in partenariato quali elementi nodali. Allo stesso tempo, si tratta di un network che, quanto più riuscirà ad essere diffuso ed esteso, tanto più potrà costituire un luogo di pensiero volto a favorire la costruzione di una cultura condivisa sul tema e la sua diffusione, dando visibilità attraverso Welforum alle pratiche di amministrazione collaborativa attraverso la produzione e la pubblicazione di materiali di approfondimento.  

I temi

I temi e gli aspetti che attraversano la coprogettazione e che ne determinano non solo l’avvio, ma anche una buona riuscita sono tanti e diversi, e negli intenti della Comunità di pratiche sarà fondamentale mantenere un buon equilibrio tra tutti, perché risultano parimenti rilevanti e significativi e solo la loro integrazione garantisce un approccio completo ed efficace al tema.   L’attenzione al quadro giuridico e normativo I cambiamenti e le novità introdotte, anche recentemente, come sopra richiamato, parlano di un quadro normativo mutevole, in fase di continua modifica e aggiornamento, e si aspettano ulteriori cambiamenti  in particolare in relazione alla pubblicazione di nuove Linee guida per l’affidamento dei servizi sociali al terzo settore da parte dell’ANAC, rispetto a cui si è appena conclusa la fase consultiva. Quello normativo costituisce un aspetto fondamentale per consentire l’avvio e lo sviluppo di pratiche di coprogettazione e che se non adeguatamente approfondito, istruito e chiarito può diventare un elemento di ostacolo importante per lo sviluppo di nuove coprogettazioni, proprio perché soprattutto per gli enti pubblici il fatto di muoversi in un panorama chiaro costituisce un elemento di tranquillità fondamentale per approcciarsi a nuove modalità di affidamento e collaborazione con il terzo settore.   Una focalizzazione sugli aspetti amministrativi Anche l’aspetto amministrativo costituisce, in particolare per gli enti pubblici, un elemento significativo, perché la costruzione di un avviso, l’analisi dei passaggi amministrativi necessari per poter procedere, la definizione del campo nel quale ci si sta muovendo e di conseguenza rispetto al quale è gestita la regolamentazione delle pratiche e delle procedure necessarie alla realizzazione delle coprogettazioni costituiscono elementi imprescindibili. Rispetto a questi pensiamo sia utile da una parte fornire riferimenti chiari che non diano spazio a dubbi o incertezze, e dall’altra favorire lo scambio di materiali e documenti esemplificativi che possano facilitare quanti si trovano a gestire l’aspetto amministrativo delle coprogettazioni.   Attenzioni metodologiche e relazionali Come tutte le pratiche complesse e partecipate, la coprogettazione necessita di un metodo e di attenzioni metodologiche per essere bene gestita. Attenzioni metodologiche che riguardano il processo di costruzione del partenariato, e di un linguaggio comune e una comune appartenenza, la realizzazione, e dunque le fasi che portano dalla coprogettazione vera e propria allo sviluppo della cogestione e alla sua valutazione tenendo conto anche delle dinamiche relazionali tra le diverse parti. La coprogettazione mette in campo soggetti diversi che hanno all’interno dei progetti funzioni e ruoli diversi, ma che allo stesso tempo si trovano a giocare un ruolo di partner. Questo elemento di partenariato differenzia in modo sostanziale la coprogettazione dagli altri strumenti di gestione e affidamento dei servizi e per questo è importante che anche intorno al metodo e alla gestione delle dinamiche di partenariato si ponga un’attenzione specifica per facilitare un consolidamento e un arricchimento vicendevole delle diverse esperienze per costruire e armonizzare una cultura condivisa sul tema.

 

Le attività e i destinatari

Le attività previste per la Comunità di pratiche sono attività seminariali, accompagnate dalla possibilità di avere accesso a materiali di scambio e di approfondimento in una piattaforma riservata che consenta lo scambio tra i partecipanti e una continuità di contatto anche a distanza. Gli aderenti alla Comunità di  pratiche avranno inoltre la possibilità di accedere a momenti di consulenza ad hoc in relazione alle proprie esigenze, così da approfondire temi o problematiche specifiche in relazione al proprio territorio o alla propria coprogettazione. Pensiamo, inoltre, che dai seminari della comunità possano emergere riflessioni e approfondimenti utili alla diffusione di questo strumento e che dunque potranno essere comunicati anche all’esterno tramite articoli o altre forme di diffusione. I destinatari sono tutte quelle organizzazioni, piccole o grandi, pubbliche o private che si stanno confrontando con questo tema e che sono disponibili a mettere a disposizione le proprie esperienze, conoscenze e competenze e allo stesso tempo interessate a cogliere questa come un’esperienza di apprendimento, dalla quale attingere attraverso una collaborazione utile alla crescita di tutti. L’iniziativa è in avvio: è infatti già previsto un primo incontro il 15 luglio per conoscersi tra partecipanti  e condividere temi specifici di interesse e modalità organizzative che incontrino le esigenze degli aderenti. Tutte le informazioni relative alle modalità di adesione sono disponibili nel flyer di presentazione o contattando la segreteria organizzativa IRS.