La prima parte di questo intervento è dedicata ad una sintesi dei principali punti critici della spesa sociale contro la povertà in Italia; la seconda si concentrerà su alcune caratteristiche del Reddito di cittadinanza, in particolare sulla sua relazione con le condizioni lavorative dei beneficiari. È possibile rendere il Rdc più compatibile con il lavoro, soprattutto nei confronti di occupazioni poco qualificate o con basso numero di ore? Leggi >
Per comprendere l’importanza che possono avere politiche a sostegno delle responsabilità familiari e del benessere dei bambini e ragazzi occorre richiamare le caratteristiche specifiche della povertà in Italia. Come è noto, la povertà in Italia è molto concentrata a livello territoriale, con forti divari tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno che sono tornati ad aumentare negli anni della crisi. Anche l’intensità della povertà è maggiore nel Mezzogiorno, ovvero chi è povero nel Mezzogiorno è in generale più povero di chi lo è nel Centro-Nord. La povertà riguarda anche più le famiglie che non le persone che vivono da sole. Di conseguenza, sono sovra-rappresentati tra i poveri i bambini e ragazzi. Leggi >
Dopo la crisi economica la povertà è aumentata e, con questa, anche il lavoro povero. La crisi ha però messo in evidenza come la crescita del lavoro povero non sia semplicemente legata a fattori ciclici, ma anche a fenomeni di natura strutturale legati alla globalizzazione dei mercati e alla delocalizzazione dei processi manifatturieri, alla diffusione di tecnologie digitali, alla crescente terziarizzazione dei sistemi economici e, non ultimo, alla progressiva erosione del potere del sindacato nella contrattazione collettiva. Sebbene la povertà e l’esclusione sociale siano state tradizionalmente associate alla disoccupazione di lunga durata e alla diffusa inattività di alcune fasce della popolazione, oggi anche alcune forme di lavoro sono spesso associate a situazioni di povertà, a testimoniare come il lavoro non sia più sufficiente a garantire un reddito dignitoso ai lavoratori e ai nuclei familiari a cui appartengono. Leggi >
Le tendenze e le criticità del lavoro sono oggetto di molte indagini, fra cui quelle contenute nel rapporto sul mercato del lavoro elaborati di recente dal CNEL. Un punto comune di queste analisi, peraltro condiviso dagli osservatori più attenti e imparziali, è che tutte le criticità rilevate non sono una conseguenza contingente della crisi degli anni passati. Questa le ha solo aggravate. Esse riflettono caratteri strutturali dell’economia italiana che ormai da parecchi anni non vede crescere quei settori e quelle attività ad elevata produttività e alto valore aggiunto che soli sarebbero in grado di offrire posti di lavoro molo qualificati e a tempo pieno. Leggi >
Se non altro perché vi è previsto, in aggiunta al contributo di integrazione al reddito, un supplemento per pagare l’affitto o il mutuo, l’introduzione del Reddito di cittadinanza solleva diverse domande sul ruolo che potrebbe avere nel contrastare la povertà abitativa e nel ridurre la povertà in generale. Ma non è facile dare una risposta a queste domande, per diverse ragioni: mancano sufficienti dati di ricerca sulla povertà abitativa in Italia; la logica del Reddito di cittadinanza prescinde totalmente da considerazioni relative alle politiche abitative; il ridimensionamento dell’operazione rispetto al progetto iniziale rende difficile valutarne l’efficacia complessiva (anche) dal punto di vista abitativo. Alcune osservazioni sono tuttavia possibili derivandole dalla impostazione generale del provvedimento. Leggi >