Integrare gli alunni con disabilità

Prospettive a partire dai dati di realtà


Claudio Castegnaro | 24 Febbraio 2017

L’ISTAT ha presentato recentemente il rapporto annuale intitolato L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il rapporto si basa su dati che riguardano gli alunni con disabilità frequentanti la scuola primaria e quella secondaria di primo grado nell’anno scolastico 2015-2016. Si tratta quindi di una fotografia parziale, non comprendente gli alunni delle scuole dell’infanzia e delle secondarie di secondo grado. Lo si può scaricare da qui.

Le percentuali di presenza di alunni con disabilità nella scuola primaria, attualmente il 3,2%, e il 3,9% nella secondaria di primo grado, ci dicono di una presenza importante e crescente nella popolazione scolastica, raddoppiata rispetto al primo dato della serie storica dell’ISTAT fissato nell’anno scolastico 1989-1990. A far emergere il dato di prevalenza ha contribuito certamente la maggiore presa di coscienza del diritto dell’inclusione nel mondo scolastico, da parte delle famiglie in primis, ma anche l’emanazione della legge 104/92 e le conseguenti richieste di certificazione. Oltre al dato quantitativo, pressante nei confronti della scuola, occorre pensare alla composizione dell’utenza: due terzi degli alunni con disabilità hanno infatti una disabilità intellettiva ovvero affettivo-relazionale, elemento che facilmente può rendere più difficili i percorsi di inclusione dei ragazzi.

Il fatto che nella scuola primaria l’8% degli alunni con disabilità non sia autosufficiente per la cura dell’igiene personale, negli spostamenti e nel mangiare e che nella secondaria di primo grado tale dato sia pari al 6%, comporta la necessità di una seria organizzazione da parte dei dirigenti scolastici circa l’espletamento dei compiti relativi a queste funzioni da parte dei collaboratori scolastici, in stretta interazione con gli assistenti forniti dai Comuni. Obiettivo difficile da raggiungere in modo omogeneo su base territoriale. Il rapporto evidenzia la differenziazione per quanto riguarda la risposta della rete dei servizi: basti pensare che le ore di assistenza riguardanti l’autonomia e la comunicazione per alunni non autosufficienti, di cui all’articolo 13 comma 3 della Legge 104/92, ammontano a un numero medio di ore settimanali per alunno più alto al Nord (13,8) rispetto al Sud (11,5).

Per quanto riguarda il sostegno, Il rapporto rilevato tra insegnanti e studenti di 1 a 2 è in linea con la normativa che lo prevede come media nazionale nell’articolo 19, comma 11 della Legge 111/11. Al Sud si registra un maggior numero di ore di sostegno settimanali e ciò può far ipotizzare che in tali Regioni i servizi forniti dagli Enti Locali – come l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione – siano carenti e talora assenti. I Comuni contribuiscono generalmente sul piano socio-educativo mediante servizi in appoggio alle scuole e alle famiglie, anche su base domiciliare, onerosi dal punto di finanziario, ma generativi dal punto di vista delle organizzazioni del terzo settore collaboranti con le amministrazioni, capaci di tessere reti di relazioni a livello territoriale.

Il rapporto ISTAT conferma la permanenza di problemi e ostacoli ben noti, ad esempio la sussistenza elevata di barriere architettoniche e senso-percettive negli stessi edifici scolastici.

In questo quadro con luci e ombre irrompe la recente notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato il 14 gennaio 2017 lo “Schema di decreto legislativo recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. Il decreto è previsto dalla legge quadro per una “Buona Scuola”. L’obiettivo dichiarato del provvedimento è di rispondere al diritto all’inclusione dei ragazzi frequentanti ogni ordine e grado di scuola, a partire dalla scuola dell’infanzia. Lo si può scaricare da qui (link interno a pdf).

Anche per gli Enti Locali si giocherà una partita importante. Sono disposte all’art. 3 specifiche funzioni, già peraltro previste dalla normativa di settore:

– l’assegnazione del personale dedicato all’assistenza educativa e all’assistenza per l’autonomia

e per la comunicazione personale;

– i servizi per il trasporto per l’inclusione scolastica;

– l’accessibilità e la fruibilità degli spazi fisici delle istituzioni scolastiche statali. Mentre lo Stato, le regioni e gli stessi Enti locali sono chiamati a garantire l’accessibilità e la fruibilità dei sussidi didattici, degli strumenti tecnologici e digitali.

La reazione di esperti e referenti delle associazioni delle persone con disabilità non si sono fatte attendere. Gianluca Rapisarda (link interno a pdf), per esempio, ha proposto alcune modifiche migliorative al testo, in particolare all’art. 3 dedicato alle prestazioni essenziali e all’art. 4 in merito alla valutazione della qualità dell’inclusione scolastica, con la quale si intende qualificare l’inclusione quale elemento portante dei processi di valutazione e di autovalutazione delle scuole, nell’ambito del Sistema Nazionale di Valutazione disciplinato dal DPR 80/13.

Le federazioni nazionali FAND e FISH  hanno portato con decisione un complesso di argomenti e osservazioni direttamente al Governo e al Parlamento nelle audizioni presso le Commissioni Cultura e Affari sociali. La preoccupazione è riferita oltre alla continuità scolastica alla garanzia di un sostegno adeguato, alla formazione dei docenti, alla qualità scolastica, alla corretta valutazione delle necessità e delle potenzialità degli alunni con disabilità, alla programmazione sostenibile e congruente, alla rivisitazione di ruoli, competenze e responsabilità.

Tali azioni hanno sortito delle prime apertura alla ridiscussione dei testi e la disponibilità a entrare nel merito delle singole questioni sollevate, prima di chiudere i lavori e restituire il parere alla Presidenza del Consiglio. Le associazioni delle persone con disabilità esprimono una cauta soddisfazione per le aperture raccolte, mantengono tuttavia uno stato di mobilitazione.

Per approfondire e seguire il dibattito: hubmiur.pubblica.istruzione.itwww.superando.it