Quanti sono gli stranieri in Italia? Per rispondere in modo corretto occorre tener conto degli stranieri residenti, di quelli regolari ma non residenti, degli stranieri richiedenti asilo ed infine anche degli irregolari.
Gli stranieri residenti
Gli stranieri residenti sono 5.047.028 pari all’8,3% della popolazione (al 31/12/2016).
Sono pochi, sono tanti? Difficile dirlo senza contestualizzare i dati con il quadro socio-economico del Paese. Però si può affermare che la quota percentuale degli stranieri residenti si colloca esattamente nella media dei paesi dell’Europa dei 15 (Cfr. Tavola 1).
Tavola 1 – Stranieri residenti nei paesi dell’Europa dei 15 (1/1/2015)
Nazione | Stranieri residenti | % di stranieri sul totale della popolazione |
Lussemburgo | 259.000 | 45,9 |
Austria | 1.131.000 | 13,2 |
Irlanda | 551.000 | 11,9 |
Belgio | 1.300.000 | 11,6 |
Spagna | 4.454.000 | 9,6 |
Germania | 7.540.000 | 9,3 |
Regno Unito | 5.422.000 | 8,4 |
Italia | 5.014.000 | 8,2 |
Grecia | 822.000 | 7,6 |
Svezia | 731.000 | 7,5 |
Danimarca | 422.000 | 7,5 |
Francia | 4.356.000 | 6,6 |
Paesi Bassi | 773.000 | 4,6 |
Finlandia | 219.000 | 4,0 |
Portogallo | 395.000 | 3,8 |
Fonte: elaborazione dell’autore su dati Eurostat
Non deve ingannare il dato della Francia con appena il 6,6% della popolazione straniera. Per avere un’idea corretta della situazione francese occorrerebbe considerare anche la popolazione immigrata che, in base allo ius soli e alla normativa sulla cittadinanza, sono diventati francesi per acquisizione (5,5 milioni di persone) a cui si aggiunge un altro milione di figli che ha almeno un genitore immigrato. Il totale assomma a poco meno del 20% della popolazione (Strozza, De Santis, 2017).
Diversamente da quella che è la percezione della popolazione italiana, la maggioranza degli stranieri residenti in Italia sono europei (52,4%) e soprattutto provenienti dall’Unione Europea (30,2%). La prima nazionalità presente nel territorio nazionale è infatti quella rumena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%). Il secondo continente per presenza è quello africano con il 20,6% di stranieri residenti in Italia trascinati soprattutto dalla comunità marocchina che con l’ 8,3% degli immigrati si colloca al terzo posto fra le nazionalità maggiormente presenti in Italia (Istat, 2017). Segue poi l’Asia con il 19,7% degli stranieri (la Cina è la nazionalità più frequente con il 5,6%) e l’America latina con il 7,2% (il Perù ha la rappresentanza più folta con il 2,1% degli stranieri).
L’anno prima, nel 2015, gli stranieri residenti erano 5.026.153. In un anno sono aumentati solamente di 20.875 unità. In effetti, negli ultimissimi anni il numero degli stranieri residenti è rimasto sostanzialmente stabile. Nel 2016 sono cresciuti dello 0,4% mentre nel 2015 sono cresciuti dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Un tasso di crescita quasi irrilevante.
Gli stranieri regolari ma non residenti
Gli stranieri regolari ma non residenti hanno un regolare permesso di soggiorno ma non sono iscritti all’anagrafe di nessun comune italiano. Sono stati stimati in 472.039 unità all’1/1/2016 (Idos, 2016). Si tratta in grandissima parte di cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno ma che non necessariamente diventeranno residenti dato che una parte di questi permessi non ha un carattere stabile.
Gli stranieri regolari ma non residenti del 2016 sono superiori a quelli del 2015 ma sono quantitativamente inferiori ad anni precedenti come il 2011 e il 2012. In sostanza non si tratta di un gruppo di cittadini la cui presenza è in tendenziale crescita ma di una presenza costante la cui dimensione solitamente oscilla, nel corso degli ultimi dieci anni, all’interno del range 400.000-800.000 unità.
Gli stranieri richiedenti asilo
Non è facile stabilire con precisione il numero dei richiedenti asilo presenti in Italia anche se conosciamo le richieste che annualmente vengono presentate. Un po’ perché l’iter di valutazione delle domande richiede dei mesi (ed in qualche caso di più) ed un po’ perché non raramente si perdono le tracce di coloro che presentano la richiesta. L’unico modo per avere un’idea abbastanza vicina al vero è quella di considerare le persone presenti nel sistema di accoglienza gestito dal Ministero dell’Interno (Cpsa, Centri di accoglienza straordinaria Cas, ecc.) e nel sistema Sprar. Per il sistema di accoglienza del Ministero dell’Interno possiamo far riferimento alle persone che nel 2016 hanno fatto richiesta di asilo che sono state 123.600, il dato più alto mai registrato in Italia (ma che presumibilmente si ridurrà nel 2017).
Nel 2016, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) ha accolto 34.039 persone (Sprar, 2017). Lo Sprar, come è noto, è il sistema nazionale di seconda accoglienza composto da una rete di enti locali che realizzano progetti di accoglienza integrata destinati a richiedenti protezione internazionale, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e umanitaria e minori stranieri non accompagnati. Il numero dei posti Sprar crescono gradualmente man mano che nuovi enti locali si aggiungono alla rete per cui anche il numero delle persone accolte nel progetto Sprar sono gradualmente crescenti (nel 2015 sono state 29.698). Per calcolare la presenza straniera complessiva il numero annuo dei richiedenti asilo ed il numero delle persone accolte nello Sprar vanno considerate insieme dato che i posti del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati sono destinati ad assorbire le stesse persone che, in prima istanza, vengono accolte nei Centri di assistenza straordinaria (Cas) e nelle altre strutture di prima e seconda accoglienza del Ministero dell’Interno.
Si tratta nel complesso di 157.639 stranieri presenti nel 2016.
Gli stranieri irregolari
La Fondazione Ismu (2016) stima che al 1° gennaio 2016 la popolazione straniera irregolare, e cioè senza il possesso di un valido titolo di soggiorno, ammontava a 435.000 unità (contro i 404.000 dell’anno precedente).
Le stime annuali sulle presenze degli stranieri irregolari non hanno mai avuto un andamento lineare di crescita o di riduzione, oscillando fra la stima minima di 250.000 irregolari del 2004 e di 651.000 del 2008. Il dato del 2016 si colloca comunque leggermente al di sotto della presenza media di irregolari degli ultimi 12 anni che è di circa 444.000 unità.
Il totale degli stranieri in Italia
Nel complesso, nel 2016, gli stranieri presenti in Italia a vario titolo erano 6.111.706 (Cfr. Tavola 2), pari al 9,9% della popolazione complessiva residente e non residente.
Gli stranieri erano aumentati di 160.885 unità rispetto all’anno precedente soprattutto a causa dell’andamento degli stranieri regolari ma non residenti e degli stranieri richiedenti asilo.
Tavola 2 – Il numero complessivo degli stranieri in Italia
Stranieri in Italia | 2015 | 2016 |
Stranieri residenti | 5.026.153 | 5.047.028 |
Stranieri regolari ma non residenti*# | 407.000 | 472.039 |
Stranieri richiedenti asilo | 113.668 | 157.639 |
Stranieri irregolari*# | 404.000 | 435.000 |
TOTALE | 5.950.821 | 6.111.706 |
*al 1° gennaio. # i dati sono stimati
Il tasso di crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente, pur contenuto, è influenzato da eventi che sembrano destinati a non essere tutti ripetibili, dato che, il numero degli stranieri regolari ma non residenti e quello degli stranieri irregolari, sembrano avere un andamento ciclico che alterna aumenti a riduzioni, per cui non è ipotizzabile una crescita costante del loro numero anche per il futuro. Rimane comunque la criticità di un numero elevato di irregolari che, seppur nella media degli ultimi anni, andrebbe maggiormente contenuto. Ma il dato che ha maggiormente caratterizzato il 2016 è stato l’aumento record e senza precedenti del numero di richiedenti asilo, che però, al momento attuale, sta registrando una riduzione significativa.
Non si può, infine, non registrare una grande distanza fra la percezione della popolazione che sente il peso di una dimensione fortemente crescente della presenza degli stranieri e il dato di quelli effettivamente presenti che, in realtà, nel 2016, anno per molti versi straordinario, ha registrato una crescita moderata.