Quattro anni dalla legge 112: i progetti per il Dopo di noi a Milano
A cura di Claudio CastegnaroEleonora Gnan | 3 Agosto 2020
Per ricostruire un bilancio a quattro anni dalla emanazione della legge 112/2016 sul Dopo di noi, abbiamo intervistato i funzionari del Comune di Milano referenti per l’applicazione della misura a livello territoriale. Ringraziamo per la disponibilità il dott. Alessandro Cassuto e le dott.sse Ilaria Doldi, Chiara Venturini, Maria Savasta della Direzione Politiche Sociali – Area Domiciliarità e Cultura della Salute.
Qual è lo stato di avanzamento nell’implementazione degli interventi previsti dalla legge 112/2016?
Rispetto all’attuazione degli interventi a valere sul Fondo per il Dopo di noi, il Comune di Milano ha pubblicato due avvisi con relativi budget di spesa, a seguito della Deliberazione della Giunta Comunale n. 1509/2017, producendo due graduatorie distinte. Il primo avviso con scadenza a ottobre 2017, con un impegno totale di spesa di oltre 2 milioni di euro a valere sull’annualità 2016 del Fondo nazionale, e il secondo1 a marzo 2018 per un totale di 850 mila euro a valere sull’annualità 2017. Ad oggi, il Comune non ha ancora ricevuto le risorse relative all’annualità 2018, pari a quasi 1,2 milioni di euro.
Su un totale di 387 domande pervenute, il Comune ha raccolto e approvato 284 progetti personalizzati, la maggior parte dei quali inerenti a interventi di tipo gestionale, rivolti in particolare a percorsi di accompagnamento all’autonomia. Si segnala inoltre che il contributo per l’attività di ristrutturazione è stato attivato per una sola persona, a causa del vincolo ventennale imposto all’abitazione – così come richiesto dalla normativa di Regione Lombardia– e dei tempi troppo stretti per prevederlo sul piano formale.
Tavola 1 – Beneficiari secondo tipologie di intervento (annualità 2016 e 2017)
Area di intervento | Tipologie di intervento | Numero |
Interventi infrastrutturali | Ristrutturazione | 1 |
Locazione/spese condominiali | 15 | |
Interventi gestionali | Accompagnamento autonomia | 198 |
Sostegno residenzialità | 38 | |
Pronto intervento | 32 | |
Totale beneficiari | 284 |
95 domande sono state presentate da cittadini non in carico ai servizi (circa ¼ delle domande pervenute). Il numero maggiore di domande riguarda beneficiari di giovane età nella fascia 21-35 anni. Tale dato evidenzia, da un lato, come i genitori più giovani siano culturalmente più preparati all’autonomia dei propri figli e, dall’altro, come le famiglie con genitori più anziani riscontrino maggiore difficoltà rispetto alla loro emancipazione. Queste ultime hanno aderito in particolare al secondo avviso, anche grazie al passaparola e a un mirato lavoro preparatorio di sensibilizzazione.
In seguito al monitoraggio sui progetti approvati realizzato nel giugno 2019, i progetti avviati risultano in tutti 243. Al netto di 19 rinunce, i restanti 22 progetti sono in attesa di avvio per svariati motivi: ad esempio nel caso di famiglie non ancora pronte, bisogni assistenziali particolarmente elevati che richiedono modalità di gestione più complesse, strutture nuove non ancora operative.
In generale, siamo soddisfatti dei risultati finora raggiunti in ambito cittadino. Adeguata applicazione normativa e numerosità maggiore degli interventi si registrano laddove è più diffusa la cultura dell’autonomia e dell’inclusione della persona con disabilità. In tal senso, il territorio milanese può essere considerato particolarmente fertile in quanto, già ben prima della legge sul Dopo di Noi, molte famiglie ed associazioni stavano già lavorando in questa prospettiva e sul territorio sono gemmate delle esperienze di successo2.
Per facilitare ulteriormente tali pratiche, ma soprattutto per supportare le famiglie nel percorso verso l’autonomia del proprio caro, Regione Lombardia ha previsto l’erogazione di un voucher di 600 euro all’anno per il sostegno dei nuclei familiari. Sul territorio milanese tale previsione ha dato vita a numerosi gruppi di mutuo aiuto e percorsi di discussione, promossi da cooperative o fondazioni, sui temi relativi alla legge 112/2016, oltre che ad interventi di supporto individuale.
Le risorse finora destinate al Comune di Milano per il Dopo di noi risultano sufficienti per far sì che i progetti in corso – limitatamente ad alcune tipologie di interventi – possano proseguire per ulteriori 24 mesi3. Questo è possibile relativamente agli interventi di sostegno alla residenzialità e ai contributi per affitto o spese condominiali legati a progetti di housing e cohounsing, grazie alla logica del budget di progetto che prevede l’integrazione con altre misure (es. la misura B2 per il sostegno alla disabilità grave e agli anziani non autosufficienti) e alla logica della compartecipazione al 20% da parte della famiglia beneficiaria. In questi casi gli interventi a valere sul Fondo per il Dopo di noi vengono modulati al bisogno. Diversamente, per gli interventi di accompagnamento all’autonomia è previsto un massimale erogativo sulla singola persona di 5.400 euro all’anno, interamente a valere sul Fondo nazionale.
Come viene costruito il progetto individuale?
Il progetto individuale/personalizzato è costruito sulla base degli esiti della valutazione multidimensionale ed è volto al consolidamento per la persona disabile di una vita in un contesto diverso da quello della famiglia di origine. La valutazione multidimensionale è stata gestita per i primi due avvisi da un gruppo di lavoro composto da assistenti sociali integrato da tre medici dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST). Gli strumenti utilizzati per la valutazione sono le scale ADL e IADL e la scheda Candid basata sulla classificazione ICF.
Il progetto personalizzato è realizzato dalle assistenti sociali del Comune che, nella maggior parte dei casi, ne sono anche il case manager. Il progetto – realizzato nell’ottica della più ampia condivisione – viene costruito tramite colloqui approfonditi con le famiglie e la persona con disabilità, e mediante contatti plurimi con i servizi di riferimento delle persone interessate. Il progetto contiene al suo interno anche il budget di progetto e la ripartizione di competenze e responsabilità.
Quali attività di informazione e sensibilizzazione ha curato il Comune?
Rispetto alle attività di informazione e sensibilizzazione sul Dopo di noi, il Comune di Milano ha intrapreso una serie di attività volte a:
- raggiungere ed informare le famiglie, anche quelle non conosciute dalla rete dei servizi;
- informare associazioni, enti del terzo settore ed erogatori dei servizi sociali e socio-sanitari per condividere le linee operative da approvare a livello comunale;
- supportare le famiglie e le persone con disabilità nel percorso di elaborazione condivisa dei progetti personalizzati.
Nella fase di avvio, il Comune ha aperto uno sportello dedicato al Dopo di noi, quale luogo informativo, di orientamento e incontro tra istituzione e famiglia. Lo sportello, presso il quale era possibile presentare la domanda per accedere agli interventi previsti dal Dopo di noi, era gestito da un’équipe composta da quattro assistenti sociali e da una figura amministrativa di supporto individuata da Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità. Nello specifico, sono stati realizzati oltre 380 colloqui individuali, 130 colloqui telefonici, 25 incontri nei CDD comunali e convenzionati. Sono state contattate o incontrate circa 40 realtà del terzo settore e sono stati organizzati 3 incontri pubblici di informazione e sensibilizzazione aperti a tutta la cittadinanza. Da gennaio 2020 i componenti dell’équipe, e quindi dello sportello, sono stati decentrati in tre Municipi ed è in atto una riorganizzazione interna delle funzioni di informazione, accompagnamento e consulenza alle famiglie.
Il Comune di Milano, in collaborazione con l’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana e la Lega per i diritti delle persone con disabilità, ha organizzato diversi convegni ed incontri informativi e di riflessione rivolti a famiglie e rete dei servizi, con la partecipazione di professionisti specializzati, ad esempio sul tema degli interventi infrastrutturali e sulla domotica. E’ stato da poco avviato, in accordo con l’Ordine degli Avvocati della città, un progetto di sportello aperto una volta alla settimana presso il Tribunale di Milano, a cui i cittadini si possono rivolgere per avere informazioni in merito agli strumenti previsti dalla legge 112/20164.
- Il secondo avviso è stato approvato con Determinazione Dirigenziale n. 83/2018.
- Un caso emblematico è rappresentato da Casa Lulù, nata nel 2011 e sostenuta da Fondazione Don Gnocchi e Comune di Milano.
- In Regione Lombardia il progetto individuale per il Dopo di noi ha durata biennale.
- Si veda l’articolo https://www.superabile.it/cs/superabile/normativa-e-diritti/20181016-dopo-di-noi-consulenza-legale-gratis-milano.html.
Riguardo all’articolo sui progetti per il Dopo di noi avviati dal comune di Milano vorrei esprimere una considerazione al punto dove si afferma che,nelle famiglie con genitori più giovani,sarebbe più agevole l’uscita di una persona disabile dal contesto familiare rispetto a quegli ambiti dove i genitori sono più anziani. Secondo il mio punto di vista i genitori più giovani hanno in casa familiari disabili più giovani, i quali sicuramente, anche in forza di leggi nazionali e regionali, sono stati in grado di avere maggiore assistenza e con essa,anche, più inclusione nel contesto sociale. Al contrario, nelle famiglie con genitori più anziani si trovano persone disabili con un’età più grande. Per forza di cose quest’ultimi, secondo me, hanno avuto meno possibilità di inclusione sociale perché più scarso è stato il coinvolgimento terapeutico sia in ambito scolastico che in quello assistenziale vero e proprio. Dunque, per tutte queste persone ,il metabolizzare i progetti per il Dopo di noi, richiedera’ molto più tempo e fatica. Grazie per l’attenzione Claudio Battistini
E’ VERO E CORRISPONDE A REALTA’ QUELLO CHE SI ASSERISCE NELL’ARTICOLO.