Raccontare la sanità territoriale

Comunità, partecipazione e confronto in Lunigiana


Andrea FailliMarco Formato | 28 Novembre 2024

Collocata nel nord della Regione Toscana la zona-distretto della Lunigiana è costituita da 14 Comuni che in totale assommano una popolazione di 51.226 abitanti. La zona si estende per 973 km2, raggiungendo una densità di 53 abitanti per km2. L’ampia estensione territoriale, unitamente al considerevole livello di dispersione della popolazione, chiamano in causa diverse sfide delle cosiddette aree interne, in cui i servizi sanitari e sociali rivestono un ruolo fondamentale sia per garantire soddisfacenti livelli di assistenza e di presa in cura della popolazione che per mantenere intatta la coesione territoriale. In Lunigiana questi servizi sono garantiti dalla Società della Salute (da qui SdS)1, ossia un soggetto pubblico senza scopo di lucro costituito dall’adesione volontaria dei Comuni della zona-distretto e dall’Azienda Usl competente. L’SdS opera secondo una logica consortile ed ha il compito di esercitare in forma associata le attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate, al fine di offrire risposte unitarie a bisogni di salute di carattere multidimensionale.

Uno dei principali punti di forza che contraddistinguono il modello organizzativo delle Società della Salute è costituito dalla forte connessione con il territorio in cui quest’ultime sono chiamate ad operare. L’offerta dei servizi è infatti strettamente legata all’elaborazione di Piani integrati di salute, costruiti a partire dalla valutazione dei bisogni della comunità. L’emersione dei bisogni comunitari è possibile sia grazie a puntuali attività di programmazione, basate su dati che offrono informazioni sullo stato di salute della popolazione, sia mediante attività di partecipazione e di coinvolgimento della popolazione stessa, attraverso rappresentanze istituzionali e associative quali i Comitati di partecipazione e le Consulte del Terzo settore.

La complessità dei bisogni, a cui facevamo accenno nelle righe iniziali, si correla ad un altrettanto complessa articolazione dei percorsi di presa in cura del sistema sociosanitario, chiamato ad integrare uffici, competenze e funzioni per offrire delle risposte efficaci. Assumendo la prospettiva del cittadino, talvolta tale complessità si traduce in una scarsa o parziale conoscenza dei servizi e dei percorsi più idonei di accesso alle cure messi a disposizione dal sistema sociosanitario. Il risultato prodotto da questa mancanza di conoscenza alimenta una spirale di richieste e di accessi impropri che finiscono per appesantire l’intero sistema. Tale criticità impatta in maniera ancor più rilevante in un periodo storico, come quello attuale, in cui l’assistenza territoriale è soggetta ad importanti attività di riforma introdotte a livello Nazionale dal DM 77/2022 e recepite da Regione Toscana attraverso la DGR 1508/2022.

La riorganizzazione del modello sociosanitario ad opera dei sopracitati interventi di riforma, oltre a prevedere la costruzione di nuove infrastrutture quali le Case di Comunità, le Centrali Operative Territoriali (COT), i Punti Unici di Accesso (PUA), ecc., tenta, da un lato, di incentivare una semplificazione dei percorsi di accesso alle cure, dall’altro, di favorire delle prestazioni sempre più integrate tra diversi servizi e a contatto con i reali bisogni del territorio.

Cantieri della salute e l’Agorà della salute

Al netto dello scenario descritto, l’evoluzione del modello di assistenza territoriale è strettamente connessa alla capacità di comunicare in maniera efficace il suo funzionamento alla cittadinanza. A tale scopo la Società della Salute della Lunigiana annualmente promuove degli eventi, denominati Agorà della salute, che hanno come finalità quella di favorire il confronto diretto tra servizi sociosanitari, cittadinanza, Terzo settore e amministratori pubblici.

L’edizione del 2024 dell’Agorà della salute (realizzatasi nel mese di giugno) è stata costruita ad esito di un più ampio progetto, denominato Cantieri della salute, promosso da Regione Toscana e coordinato da Federsanità ANCI Toscana con il supporto tecnico di Sociolab. Scopo del progetto è quello di consolidare il dialogo tra servizi sociosanitari, cittadini ed enti del Terzo settore – coinvolgendoli nella costruzione di risposte di ampio respiro in materia di salute. In una prima fase le attività di Cantieri della salute hanno coinvolto i referenti dei servizi sociosanitari della SdS Lunigiana nella costruzione della cosiddetta “Bussola dei servizi”, ossia un gioco di ruolo in cui viene realizzata una simulazione di presa in carico pensata per fare informazione sui servizi territoriali. In sintesi durante questa attività, è richiesto ad ognuno dei referenti dei servizi2 di elaborare una “carta personaggio” che racconta l’ideale percorso di presa in cura di un determinato paziente. All’interno della carta viene indicato sia il punto di accesso per una primaria presa in carico, sia il percorso ideale per offrire risposta a bisogni di salute che si possono tradurre in un iter di cura multidimensionale e dunque articolato tra diversi servizi sociosanitari.

L’insieme delle carte personaggio, unitamente ad una mappa dell’offerta di alcuni dei servizi della SdS Lunigiana, hanno costituito il materiale di “gioco” della Bussola dei servizi. In occasione dell’Agorà della salute questa attività ha animato la partecipazione della cittadinanza che attraverso le carte personaggio ha potuto vestire i panni di un idealtipico utente. Parallelamente, i servizi collocati in appositi stand hanno avuto la possibilità di raccontare il proprio lavoro e di informare la cittadinanza su percorsi di cura e di prevenzione, offrendo anche la possibilità di prenotare visite o esami.

Per restituire un’esaustiva rappresentazione del sistema sociale e sanitario lunigianese hanno partecipato all’Agorà anche le organizzazioni del Terzo settore locale, le quali hanno potuto dare evidenza delle attività che svolgono in partenariato con la SdS in una logica di coprogettazione finalizzata a garantire il miglior livello di assistenza possibile alla popolazione.

Pitagorà. Raccontare i servizi sanitari alle giovani generazioni

L’esperienza e la forte tradizione partecipativa che caratterizzano le modalità operative della Società della salute della Lunigiana, hanno condotto, nello scorso mese di ottobre, ad un ulteriore evento denominato Pitagorà. Lo scopo di questa giornata è stato quello di favorire la partecipazione e il dialogo con le giovani generazioni per sensibilizzarle sulle forme di prevenzione e di tutela del proprio stato di benessere, attraverso i servizi a loro dedicati dalla Società della salute.

Come è noto, la struttura della popolazione del nostro Paese si caratterizza per un forte disequilibrio della sua composizione, in cui le fasce più anziane ricoprono un ruolo maggioritario rispetto a quelle più giovani. Questa tendenza è ancor più marcata in territori più distanti dai grandi centri urbani, come nel caso della Lunigiana, in cui in proporzione per una persona con un’età compresa tra gli 0 e i 14 anni sono presenti 3 persone con età superiore ai 65 anni, per un indice di vecchiaia pari al 316,9% per il 20233. Sul versante sanitario, frequentemente, la forte pressione esercitata dalle importanti necessità assistenziali e di cura della popolazione più anziana possono indurre a concentrare meno l’attenzione sulle fasce più giovani, alimentando il rischio di non riuscire ad intercettare né loro, né tantomeno i loro bisogni, attraverso il sistema dei servizi sanitari territoriali.

In questa direzione Pitagorà è stato realizzato allo scopo di raccontare in maniera efficace ai ragazzi e alle ragazze delle classi prime delle scuole secondarie di secondo grado della Lunigiana l’insieme di servizi sanitari a loro dedicati. Per perseguire al meglio questo obiettivo l’evento si è aperto con uno spettacolo teatrale dal titolo “Cambio di stagione, un armadio di domande”, al fine di veicolare in maniera più chiara e interattiva importanti temi che impattano sullo stato di salute durante la fase dell’adolescenza. In un momento successivo i ragazzi e le ragazze, suddivisi in gruppi, hanno avuto la possibilità di interagire con professionisti di vari servizi sanitari, i quali, collocati in degli appositi stand, hanno potuto a loro volta raccontare il proprio lavoro e i servizi di cura realizzati, coinvolgendo i giovani partecipanti attraverso brevi laboratori, giochi e domande. In particolare, il Ser.d ha illustrato i servizi di prevenzione contro il fumo e l’abuso di alcol, avvalendosi di strumenti interattivi quali un analizzatore di monossido di carbonio per monitorare l’impatto del tabacco e degli occhiali capaci di simulare l’effetto di ebrezza. L’Unità funzionale salute mentale infanzia e adolescenza (UFSMIA) ha sviluppato delle attività di gioco per stimolare un confronto capace di dare voce a emozioni e sensazioni personali, con un’attenzione particolare alle esperienze legate all’ansia, spesso vissuta durante l’adolescenza. Il Consultorio giovani ha invece presentato la vasta gamma di servizi rivolti ai ragazzi di età compresa tra i 13 e i 25 anni, ribadendo loro come questo spazio rappresenti un luogo sicuro nel quale trovare supporto e consiglio su numerosi temi che variano dalla sessualità, al rapporto con familiari, amici e partner, fino ad arrivare a spiegare tematiche legate al genere e al contrasto di eventuali forme di violenza. In un apposito stand è stato collocato il Servizio di contraccezione per offrire delle informazioni più approfondite rispetto a possibili metodi di prevenzione di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. Un ulteriore spazio è stato dedicato a Nutrizionisti che attraverso domande e quiz hanno stimolato il dibattito tra i ragazzi sull’importanza di una corretta alimentazione e su sani stili di vita basati sul movimento fisico.

Uno degli elementi che ha contribuito maggiormente alla positiva realizzazione dell’esperienza di Pitagorà è stato lo stile comunicativo che ha caratterizzato l’intero percorso. In avvicinamento all’evento l’SdS Lunigiana, avvalendosi dei ragazzi del servizio civile impiegati nel progetto regionale Botteghe della salute, ha utilizzato profili social quali Instagram e Tik Tok per veicolare contenuti, ottenendo 16mila visualizzazioni oltreché una maggior capacità di diffondere messaggi e concetti alle generazioni più giovani. Nella stessa direzione, le attività e i temi trattati durante l’evento sono state caratterizzate da uno stile comunicativo volto a stimolare l’interazione con i ragazzi e le ragazze.

In conclusione, le due esperienze realizzate dalla Società della Salute della Lunigiana suggeriscono come il coinvolgimento della comunità nella sua interezza – dalle fasce più anziane a quelle più giovani – rappresenti un elemento essenziale per cercare di potenziare un sistema sociosanitario che sia accessibile, riconoscibile e pienamente consapevole dei bisogni specifici di un determinato territorio.

  1. In Toscana sono 16, su 28 zone-distretto, i territori organizzati secondo il modello delle Società della Salute.
  2. Nel caso della Società della salute della Lunigiana hanno partecipato i referenti dei servizi di: Cup, Centro Icaro, Cure palliative, Presidio Casa della salute, Farmacia, Centro donna, Riabilitazione funzionale, Servizio vaccinale, Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, Acot, Salute mentale adulti, Servizi Sociali, Salute mentale infanzia e adolescenza, Ser.d, Consultorio, Cure domiciliari, Servizi infermieristici.
  3. Fonte dati Istat.