Caritas Ambrosiana: Rapporto sulle povertà 2021


A cura di La Redazione di Welforum.it | 14 Novembre 2022

 Il 25 ottobre scorso Caritas Ambrosiana ha presentano il Rapporto sulle povertà nella Diocesi di Milano con i dati riferiti al 2021, realizzato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse, che raccoglie ed elabora le informazioni provenienti da un campione di 125 Centri d’ascolto distribuiti nell’intera diocesi e 3 servizi attivi nella città di Milano. Il Rapporto illustra i “chiaroscuri” del 2021, durante il quale, nonostante gli inequivocabili segni di ripresa economica ed occupazionale, si è registrato il record degli accessi ai servizi Caritas e una significativa quota di “nuovi poveri”. L’analisi di Caritas Ambrosiana contiene infine dati sull’accoglienza dei profughi ucraini e sviluppa alcune considerazioni sull’acuirsi della povertà energetica, conseguenza dell’odierno scenario di guerra. Riprendiamo di seguito un corposo estratto della scheda di sintesi, scaricabile per esteso insieme al Rapporto completo.

 

Il totale delle persone incontrate dai Centri d’ascolto della Diocesi di Milano (circa un terzo dei quasi 400 totali) e dai 3 servizi (Sam, Siloe e Sai) attivi a Milano è aumentato dell’11,6% rispetto al 2020 e del 5,2% rispetto al 2019: è il più alto registrato dal 2014. L’anno scorso i Cda hanno registrato 48.912 richieste puntuali di aiuto dai quasi 14 mila utenti: +20,6% rispetto al 2020. Permane inoltre una certa multiproblematicità dei soggetti presi in carico: mediamente, ciascuna persona incontrata ha espresso 3,5 richieste.

L’aumento dell’utenza è in parte spiegabile con il ritorno a pieno regime, anche in presenza, dell’attività dei Centri d’ascolto, ma testimonia anche la persistente impossibilità, per molti individui e famiglie, di uscire dalla condizione di impoverimento, talora insorta, e più spesso aggravatasi, a causa della pandemia. Tra coloro che nel 2020 si erano presentati per la prima volta ai Cda, il 41% hanno continuato a chiedere aiuto nel 2021 e il 15% nel 2022.

Tra gli utenti, anche nel 2021, prevalgono le persone immigrate: sono il 56,9% del campione. Si conferma tuttavia la tendenza all’aumento dell’incidenza degli italiani (dal 37,1% del 2019 al 43% del 2021). In valori assoluti, rispetto al 2019, la componente straniera è diminuita del 4,6% mentre quella italiana è aumentata del 21,8%: la povertà è dunque sempre meno determinata dal solo fattore migratorio.

Alcuni dati 2021 confermano l’impoverimento economico generalizzato osservato durante la pandemia, che per i Cda si era tradotto essenzialmente nell’aumento di richieste di beni materiali, soprattutto alimentari, e di sussidi economici. Tali richieste nel 2021 si sono attestate su valori ben più alti rispetto al periodo pre-pandemico. Le richieste di beni materiali ormai superano la metà del totale delle domande (52%, mentre erano il 49,6% nel 2020 e il 46,2% nel 2019). Anche l’incidenza delle persone che richiedono sussidi economici, già accresciutasi nel 2020, si è confermata elevata. Le richieste di lavoro, la cui incidenza era già in calo nel 2020, sono invece ulteriormente diminuite (-1,4% sul 2020 e -5,5% sul 2019).

Il 2021 è stato l’anno del consolidamento del lavoro povero. Da diversi anni è in costante aumento il numero di persone occupate (specie in situazioni di lavoro atipico, irregolare, sottopagato, da professioni low skill) che chiedono aiuto a Caritas. I disoccupati rivoltisi ai Cda sono passati dal 62,5% del 2016 al 54,8% del 2021 mentre, nello stesso periodo, le persone occupate sono aumentate del 59%.

Riguardo ai bisogni espressi, si conferma la tendenza avviatasi nel 2019, quando per la prima volta i problemi economici superarono quelli lavorativi. I bisogni di reddito nel 2021 sono rimasti sui valori del 2020, sia tra gli italiani che tra gli immigrati. Anche gli altri bisogni sono rimasti stabili, tranne quelli lavorativi, significativamente diminuiti, essendo passati dal 44,1% del 2020 al 37,8% del 2021: la ripresa lavorativa è in atto, ma insufficiente a riassorbire l’impoverimento generale.

 

In sintesi, si può concludere che nel 2021 lo stato di impoverimento generale causato dalla pandemia, invece di rientrare, si è consolidato. Così, il calo di disoccupati all’interno del campione di Caritas Ambrosiana si è accompagnato a una diminuzione delle richieste di lavoro; l’aumento di persone occupate, viceversa, è andato di pari passo con l’aumento di richieste di sussidi economici.