Il minore al centro

Il Programma Traguardi della Fondazione Ufficio Pio


Alessandra Pernetti | 20 Dicembre 2022

La missione istituzionale della Fondazione Ufficio Pio, ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo, è il supporto, attraverso interventi mirati, a persone e/o famiglie in difficoltà, al fine di ridurre le diseguaglianze e permettere a tutti la ricerca della propria felicità. La Fondazione opera nell’area metropolitana di Torino e negli ultimi anni si è progressivamente concentrata sulla progettazione e implementazione di azioni dedicate a giovani adulti e minori. L’interesse per questo target nasce dalla consapevolezza di una crescente disuguaglianza intergenerazionale a sfavore delle coorti più recenti, ma anche dalle maggiori possibilità di ottenere un impatto più rilevante e di lungo periodo sulla qualità della vita delle persone intervenendo già a partire dei primissimi anni di vita, come molta letteratura internazionale suggerisce. In coerenza con questa visione di fondo, il programma Traguardi ha l’obiettivo di far partecipare i figli di famiglie a basso reddito residenti a Torino alle offerte educative per l’infanzia presenti sul territorio e di sviluppare appieno le loro potenzialità, al di là della condizione di svantaggio presente alla nascita. Lo scopo è ridurre le disuguaglianze sociali legate allo stato occupazionale e al livello di istruzione dei genitori, che rischiano di segnare il percorso di vita dei minori fin dai primissimi anni. In questo contributo sarà illustrata brevemente l’evoluzione del programma fino ad arrivare alla sua struttura attuale. Rispetto all’edizione di quest’anno, sarà fornito un approfondimento sulle attività finalizzate a sostenere il ruolo dei genitori e dei nidi d’infanzia nello sviluppo psico-fisico del minore.  

L’evoluzione del Programma Traguardi

Il programma Traguardi è l’evoluzione di un intervento storico della Fondazione Ufficio Pio e ha lo scopo di fornire supporto a nuclei familiari in difficoltà socio-economica con almeno un minore entro i 3 anni. Fino al 2021, invece, l’intervento era dedicato a nuclei con minori di età compresa tra 0 e 6 anni. Le famiglie partecipanti ricevono aiuti economici a cui si accompagnano servizi in continua evoluzione e di diversa natura. Nel corso delle diverse edizioni del programma si sono aggiunte, ad esempio, opportunità in ambito formativo e occupazionale, sono stati avviati laboratori dedicati alla genitorialità, oppure i beneficiari sono stati introdotti a ulteriori servizi forniti dai partner della Fondazione. Il programma assume il nome “Traguardi” nel 2019, ma in realtà esso costituisce il risultato di un lungo percorso evolutivo di interventi precedenti. I primi supporti di natura esclusivamente economica dedicati alle famiglie – da cui Traguardi trae origine – sono stati introdotti dall’Ufficio Pio prima del 2006 e avevano l’obiettivo di aiutare i nuclei in condizione di indebitamento. A partire dal 2006/2007, questi interventi si sono evoluti nel programma AOS (Accoglienza, Orientamento, Sostegno) che prevedeva una maggiore professionalizzazione del servizio e, oltre ai sostegni monetari, l’introduzione di percorsi mirati all’avvicinamento al mercato del lavoro per i membri adulti delle famiglie. Dal 2012 inizia a configurarsi un’attenzione ai nuclei con bambini in età prescolare: la presenza di un membro di età inferiore ai 6 anni viene inserita come criterio prioritario per essere ammessi al programma. L’ultima tappa avviene nel 2016, quando le attività di servizi a supporto delle famiglie beneficiarie non sono più state esclusivamente circoscritte all’ambito lavorativo ed è stata introdotta la condizionalità. L’intervento, in quest’ultima configurazione strutturata con servizi di varia natura (formativa, genitoriale, ecc.) di supporto alle famiglie con minori di 6 anni, è stato oggetto di una valutazione controfattuale pubblicata nel 2018, condotta dall’Impact Evaluation Unit del Collegio Carlo Alberto. 

L’edizione 2022: il contrasto alla povertà e alle diseguaglianze

Coerentemente con la progressiva maggiore attenzione assegnata ai più piccoli nella vision della Fondazione, l’ultima edizione del programma Traguardi si differenzia dalle precedenti per l’identificazione dei beneficiari principali dell’intervento nei minori di tre anni all’interno delle famiglie. Per accedere al programma viene, infatti, introdotto un nuovo criterio, più restrittivo rispetto al passato: almeno un membro del nucleo richiedente deve avere un’età compresa tra gli 0 e i 3 anni. La variazione dell’età di interesse è in coerenza con la letteratura che attribuisce all’esposizione a una educazione di qualità entro i primi tre anni di vita impatti positivi nel lungo periodo in termini formativi e lavorativi. L’edizione 2022 è stata aperta a un totale di 600 nuclei residenti esclusivamente nel Comune di Torino (in precedenza erano ammessi anche i residenti nella prima cintura), in occasione di due bandi annuali (in precedenza le famiglie potevano candidarsi tutto l’anno tramite domanda on line). I partecipanti restano all’interno del programma per un totale di 24 mesi. Con l’avvio della nuova edizione, Traguardi è stato organizzato suddividendo le azioni in tre distinti pilastri di cambiamento atteso: 1) i minori delle famiglie frequentano l’asilo nido, la scuola dell’infanzia e gli altri servizi per l’infanzia, con un potenziamento del ruolo dei genitori per lo sviluppo psico-fisico del bambino; 2) le famiglie crescono i bambini in condizioni di sicurezza emotiva, economica e sociale; in particolare ai genitori sono offerti corsi di formazione finalizzati a una maggiore consapevolezza dei diritti di cittadinanza e per l’accesso alle misure di sostegno, oltre a integrare le loro competenze per la ricerca di un’occupazione o per il miglioramento della propria condizione lavorativa; 3) le famiglie costruiscono e potenziano le loro reti relazionali e sociali secondarie, con il coinvolgimento in attività di socializzazione e di inclusione al fine di costruire relazioni con altri nuclei familiari.  

Quali azioni a supporto dei minori? Il primo pilastro del programma

Il primo pilastro rappresenta la principale novità dell’edizione 2022 e ha l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali che impediscono ai genitori di iscrivere i propri figli al nido d’infanzia. I partner principali sono la Fondazione Compagnia di San Paolo e il Comune di Torino, oltre a diverse realtà del terzo settore torinese. A questo scopo, il programma fornisce due supporti economici: un’erogazione liberale di 1.000 euro a seguito dell’iscrizione del minore al nido e un rimborso delle rette fino a un massimale di 1.000 euro all’anno, coerentemente con i costi che sostengono le famiglie nella fascia ISEE di interesse (non superiore a 8.400 euro). Tuttavia, relativamente al primo pilastro Traguardi non si limita a fornire esclusivamente un contributo monetario alle famiglie, ma offre anche servizi. Almeno un genitore, infatti, frequenta un percorso formativo dedicato alla genitorialità e alla conoscenza dei servizi educativi rivolti alla prima infanzia. Se è vero che per i nuclei in difficoltà socio-economica il pagamento delle rette del nido può rappresentare un ostacolo, è altrettanto importante agire sulla diffidenza o sulla carenza di informazioni. Il percorso è composto da 9 incontri, con i seguenti obiettivi:

  1. Sensibilizzare i genitori sui vantaggi che la frequenza del nido apporta rispetto allo sviluppo psico-fisico del minore. Spesso i servizi per l’infanzia sono percepiti dalle famiglie esclusivamente come uno strumento di conciliazione, per cui è fondamentale accrescere la conoscenza del loro contributo rilevante allo sviluppo del potenziale dei minori.
  2. Formare i genitori sulle procedure necessarie per la presentazione della candidatura dei figli al nido e per la successiva iscrizione. Si tratta di un iter disponibile esclusivamente online che occorre conoscere per non perdere l’opportunità di iscrizione qualora si risultasse in posizione utile nella graduatoria. A esempio, si consiglia ai genitori di non indicare nella candidatura un numero elevato di strutture per i propri figli, ma di selezionare tre o al massimo quattro nidi a cui sono veramente interessati e che possono essere facilmente raggiungibili. Inoltre, nel caso in cui le famiglie avessero difficoltà nella compilazione delle domande, esse sono indirizzate verso strutture dove possono ottenere aiuto nel completare la procedura; a questo scopo il laboratorio prevede una visita presso uno sportello sociale.
  3. Avvicinare i genitori alle professionalità utili a sostenerli nel loro ruolo (a es. educatori, pediatri, pedagogisti che partecipano agli incontri) e stimolarli a un confronto attivo con tali figure. In questo modo le famiglie possono rivolgersi con maggiore sicurezza a chi di competenza in caso di dubbi e possono essere parte integrante e consapevole del processo educativo delle strutture formative. I genitori sono quindi incentivati a giocare un ruolo attivo nei servizi, siano essi dedicati all’infanzia o di altra natura.
  4. Far conoscere alle famiglie le strutture presso cui i minori potrebbero essere iscritti: in collaborazione con il Comune di Torino, sono organizzati open day dedicati ai partecipanti al programma presso alcuni servizi per l’infanzia delle circoscrizioni cittadine dove risiedono. A seguito dell’open day, le educatrici delle strutture visitate sono invitate al laboratorio per rispondere a eventuali dubbi e/o domande dei genitori.
  5. Fornire ai genitori le conoscenze utili a praticare a casa buone prassi per lo sviluppo psicofisico del bambino, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione e la creazione di occasioni di gioco e di socialità con adulti e coetanei.

Conclusioni

Nella sua struttura attuale il programma Traguardi rappresenta un importante esempio di intervento mirato al contrasto alla povertà e alle diseguaglianze, che si propone un impatto di lungo periodo. Oltre ai supporti economici, i servizi che coinvolgono i nuclei sono di diversa natura e cercano di trattare i bisogni specifici con un approccio olistico, non concentrandosi su una singola dimensione della povertà. Le azioni mirano in primis ad affrontare alcune delle difficoltà di breve periodo della famiglia, quali quelle lavorative e/o relazionali, allargando lo sguardo al lungo periodo. L’interesse verso i minori in fascia d’età 0-3 anni ha portato alla definizione di un insieme di attività dedicato esplicitamente a questo target. Le famiglie ricevono quindi un’erogazione in denaro che le aiuta a sostenere le spese necessarie per la frequenza dei nidi d’infanzia, oltre a essere informate in merito ai vantaggi e alle buone prassi che possono mettere in atto autonomamente per favorire lo sviluppo psico-fisico dei bambini. Tutte le attività di Traguardi, comprese quelle relative agli altri pilastri del programma, anche se non si riferiscono direttamente ai minori del nucleo familiare, presentano come obiettivo ultimo quello di migliorare la loro qualità di vita. Un bambino che cresce in un contesto familiare caratterizzato da stabilità economica e da una rete relazionale importante avrà, infatti, maggiori possibilità di sviluppare appieno il suo potenziale. Mettere al centro i minori di questa fascia d’età è identificato come l’approccio più adatto per prevenire la riproduzione intergenerazionale della povertà, incidendo sul futuro percorso scolastico dei bambini e delle bambine, contrastando quindi la povertà educativa oltre a quella economica. In questa ottica, il successo del pilastro sarà determinato dalla sua capacità di incentivare l’accesso e la frequenza stabile dei nidi d’infanzia di quelle famiglie che, in sua assenza, non avrebbero intrapreso un percorso simile. Sullo sfondo di questa iniziativa rimane da considerare, tuttavia, l’ostacolo che accomuna tutto il territorio nazionale, rappresentato dalla limitata offerta di posti nei nidi. Nonostante il territorio della Città Metropolitana di Torino abbia raggiunto la soglia europea del 33% (Openpolis, 2022), i servizi dedicati alla prima infanzia rimangono ugualmente sovraccaricati da una domanda che si conferma superiore alle disponibilità. Per contrastare la riproduzione intergenerazionale della povertà in modo efficace, rimane quindi fondamentale ampliare l’offerta di strutture e di posti dedicati accanto alla loro promozione direttamente presso le famiglie.