Comune di Bra, Terzo Settore e politiche di contrasto alla povertà


Fabio Smareglia | 29 Marzo 2018

Bra è un centro urbano di medie dimensioni (circa 30.000 abitanti) della Provincia di Cuneo, caratterizzato da un tessuto sociale in parte espressione di un’economia di tipo agricolo ed in parte industriale collegata all’area metropolitana torinese. In quanto area “ponte” tra cuneese e torinese, gli effetti della crisi economica che hanno colpito il settore produttivo metropolitano di Torino hanno coinvolto con significativa intensità il territorio braidese, con particolare coinvolgimento delle persone con un basso tasso di scolarità o specializzazione professionale. Tale situazione ha determinato l’insorgere di casi di povertà nelle sue differenti declinazioni, alimentare e abitativa, qualitativamente e quantitativamente differenti a quanto il Comune avesse dovuto affrontare precedentemente.

In tale contesto si sviluppa la collaborazione tra Comune di Bra e Organizzazioni del Terzo Settore (in seguito O.T.S.) nelle azioni di contrasto al fenomeno della povertà. Tale rapporto trae fondamento da un percorso sviluppatosi in epoca ante crisi ed ha assunto negli anni forme e articolazioni differenti; schematicamente si possono individuare quindi 1) una fase di collaborazione “pre-crisi”; 2) una fase di collaborazione “post-crisi” caratterizzata da progettazione integrata o coprogettazione e successiva gestione integrata di interventi e servizi.

La Fase di collaborazione “pre-crisi” si è incentrata sul rapporto tra Comune di Bra e Consulta Comunale del volontariato; tale organismo si proponeva di riunire le differenti Associazioni di Volontariato locale all’interno di un unico tavolo di coordinamento per affrontare i differenti problemi sociali. In tale fase, l’Ente Locale e le O.T.S., oltre a non dover affrontare ancora in modo significativo il fenomeno della povertà nelle sue nuove e pressanti declinazioni, agivano per lo più sulla base dei rispettivi e tradizionali ruoli di ente erogatore di risorse e di organizzazioni di intervento di contrasto delle emergenze sociali.

La Fase di collaborazione “post-crisi” si è caratterizzata per la progettazione integrata o co-progettazione e per la Costituzione di un Tavolo di Coordinamento più ristretto composto dalle Associazioni di volontariato, già facenti parte della Consulta Comunale, ma operanti in interventi di contrasto all’emergente fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale. Obiettivo del Tavolo di coordinamento, all’interno del quale, per quanto concerne le O.T.S. ha assunto un ruolo chiave la Caritas, è stato quello di dare l’avvio a sostanziali processi di condivisione degli obiettivi e co-progettazione di interventi, abbandonando la prassi precedente che vedeva l’Ente Locale e le O.T.S. “gareggiare” tra loro nella partecipazione “agonistica” a bandi di finanziamento sovralocali.  In questa fase si assiste a:

  1. a) una polarizzazione e riduzione di interlocutori: da parte pubblica il Comune di Bra, da parte del Terzo Settore la Caritas locale in rappresentanza delle Associazioni di volontariato di area cattolica operanti sul territorio comunale;
  2. b) lo sviluppo di una effettiva e sostanziale progettazione integrata;
  3. c) l’attivazione di servizi integrati pubblico-privati di contrasto al fenomeno della povertà.

Come ultimo esito di questa fase, nel corso del 2018 si è avviata una ulteriore nuova modalità di azione comune tra Comune e Terzo settore consistente nell’attivazione congiunta di una Piattaforma crowdfunding civico, finalizzata a promuovere delle specifiche raccolte di fondi per sostenere gli interventi oggetto della citata collaborazione e co-progettazione tra Comune e O.T.S.

Gli strumenti giuridico-amministrativi della collaborazione tra Comune di Bra ed O.T.S. nelle attività di contrasto alla povertà si sono modificati nel tempo e parallelamente allo sviluppo delle modalità di collaborazione descritte.

Nella fase pre-crisi le modalità di collaborazione si innestavano sulla base di un Regolamento Comunale della Consulta Comunale del volontariato che, per propria natura, disciplinava e regolava i rapporti tra soggetti che operavano autonomamente senza integrare i propri interventi.

Nella fase post-crisi la collaborazione tra E.L. e O.T.S. si è incardinata sulla definizione di specifici accordi/protocolli operativi finalizzati ad integrare gli interventi e rendere complementari le risorse umane, strutturali ed economiche pubbliche e delle O.T.S. nelle azioni di contrasto alla povertà. In questa fase la governance degli interventi è stata affidata ad una cabina di regia o tavolo di co-progettazione ristretto composto, per quanto concerne l’E.L., da un rappresentante politico dell’Amministrazione Comunale (Assessorato alle Politiche Sociali) e dai responsabili amministrativi dei settori del Comune coinvolti (Dirigente e funzionari della Ripartizione Servizi alla Persona) e, per quanto concerne la Caritas locale, dalle figure con responsabilità di indirizzo e di direzione organizzativa. Il citato tavolo/cabina di regia svolge le proprie funzioni in termini di equilibrio paritario tra le parti (E.L. e O.T.S.) sulla base dei seguenti presupposti:

  • le oggettive difficoltà di natura economico-finanziaria, giuridico-amministrativa e di rigidità organizzativa proprie di un Ente Pubblico che si trova ad affrontare un fenomeno qualitativamente e quantitativamente differente rispetto al passato e che dunque è spinto a condividere orientamenti e responsabilità con i soggetti di terzo settore indispensabili per assicurare gli interventi;
  • l’inevitabile necessità di attivare interventi integrati e complementari per far fronte al fenomeno della povertà attraverso l’attivazione di servizi strutturati di medio/lungo periodo, anche in realtà periferiche di medie dimensioni come la Città di Bra.

Sulla base dei citati presupposti, il tavolo di co-progettazione si è pertanto configurato quale luogo in cui vengono definite le priorità di intervento, le possibilità di azione e la sostenibilità degli interventi stessi su una prospettiva pluriennale di medio periodo in termini di risorse umane, finanziarie e strutturali/strumentali.

I suindicati processi di collaborazione e co-progettazione, innestati dal punto di vista giuridico-amministrativo su accordi di cooperazione sottoscritti tra Comune e O.T.S., hanno permesso l’attivazione di una serie di servizi di contrasto alla povertà, molti dei quali integrati in un unico spazio fisico denominato Cittadella della Solidarietà, inserito all’interno di locali di una Parrocchia Cittadina e coordinato dalla Caritas. All’interno di tale struttura sono stati attivati una Mensa Sociale, un Supermarket della Solidarietà e alcune unità immobiliari di Housing Sociale.

La Mensa Sociale è un servizio che prevede l‘erogazione di pasti a singoli o nuclei familiari in situazione di povertà, emergenza alimentare ed isolamento socio-relazionale. I beneficiari del servizio vengono selezionati da una apposita commissione composta da un referente dei Servizi Sociali e da un responsabile della Caritas. L’integrazione di funzioni si sviluppa nel modo seguente: i locali e le relative utenze sono messe a disposizione della Caritas; i pasti vengono forniti dalla Mensa scolastica del Comune di Bra; la somministrazione dei pasti viene effettuata da volontari Caritas. L’attivazione iniziale della struttura è stata possibile tramite un intervento di coprogettazione Comune-Caritas a valere su un bando nazionale. Le modalità operative di funzionamento ed i ruoli dei diversi soggetti partner sono disciplinati da uno specifico accordo di cooperazione.

Il Supermarket della Solidarietà si configura come servizio finalizzato a supportare i nuclei familiari e le persone condizione di povertà alimentare. Le persone accedono al servizio tramite il locale Centro di ascolto della Caritas. L’integrazione di funzioni si sviluppa nel modo seguente: i locali e le relative utenze sono messe a disposizione dalla Caritas e dalla suindicata Parrocchia; i beni vengono in parte forniti dal Banco Alimentare, in parte sono il risultato di campagne di raccolta, in parte vengono acquistate con i fondi che il Comune di Bra destina annualmente nel proprio Bilancio a tale scopo (circa Euro 15.000,00); in parte sono il frutto di accordi con la grande distribuzione e l’Associazione Commercianti locale; le attività logistiche di gestione merci e magazzino vengono svolte da volontari Caritas. L’attivazione iniziale della struttura è stata possibile tramite un intervento di coprogettazione Comune-Caritas a valere su un bando nazionale.

L’Housing Sociale si rappresenta un servizio finalizzato ad ospitare temporaneamente nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa. I beneficiari del servizio vengono selezionati da una apposita commissione composta dal funzionario responsabile dell’Ufficio Casa del Comune, da un operatore dei Servizi Sociali e da un responsabile della Caritas. L’integrazione di funzioni si sviluppa nel modo seguente: le unità abitative utilizzate sono di proprietà di Parrocchie cittadine concesse in comodato d’uso ad una Associazione di volontariato; i costi di adeguamento e ristrutturazione sono sostenuti tramite interventi di coprogettazione Comune-Caritas a valere su bandi di Fondazioni bancarie; la Caritas si occupa della gestione degli immobili e dell’accompagnamento sociale delle persone inserite; il Comune interviene con i propri servizi di orientamento al lavoro e con successive azioni di reinserimento abitativo o nel mercato privato della locazione o nell’Edilizia Residenziale Pubblica.

I principali punti di forza dei processi descritti sono così sintetizzabili:

  • maggiore efficacia nell’utilizzo delle risorse locali, sia economiche, che umane e strumentali;
  • maggiore efficacia nella progettazione per l’accesso ai finanziamenti sia pubblici che privati messi a bando da enti sovralocali;
  • sviluppo di rapporti di fiducia tra operatori pubblici e volontari, con conseguente maggiore integrazione tra gli interventi posti in essere a favore dei destinatari.

Nel corso di strutturazione ed avvio del processo non sono emerse significative criticità da segnalare. Assume particolare rilievo in termini di potenziale criticità, la capacità dei diversi soggetti a mantenere stabile la relazione di co-progettazione ed erogazione integrata di servizi, evitando, da parte dell’E.L., il processo di delega alle O.T.S. e, da parte di queste ultime, il rischio dell’autoreferenzialità. In altri termini, i processi citati, pur innestandosi su basi amministrative che garantiscono una stabilità operativa indipendente dalle persone fisiche che in un determinato momento svolgono funzioni di direzione, richiedono un costante sforzo di alimentazione e manutenzione delle relazioni, al fine di garantire luna sostanziale dinamica di politica integrata di servizi: dall’analisi dei bisogni alla erogazione di servizi.