Coprogettazione e non solo. L’intervento della Regione Emilia Romagna


Monica Raciti | 27 Novembre 2018

La Regione Emilia-Romagna sta lavorando da un paio di anni alle Linee guida sulla coprogettazione, non ancora approvate in Giunta, nell’ottica di fornire ai territori uno strumento in grado di valorizzare le esperienze già in atto. Infatti, la domanda che giunge dai soggetti del territorio, sia pubblici che del terzo settore, è di costruire uno strumento che aiuti a definire quando è utile attivare la coprogettazione e come attuarla. Si è trattato di un lavoro molto lungo, ma che d’altra parte è ora rafforzato dal grado di condivisione costruito durante il percorso.

Certamente una questione da affrontare è che queste linee guida sono state elaborate prima dell’approvazione del Codice del terzo settore, per cui taluni strumenti previsti dall’art. 55 come i riferimenti all’accreditamento non sono presenti; ma rimangono in ogni caso un supporto utile e avanzato per enti pubblici e organizzazioni di terzo settore che intendono coprogettare.

 

Un altro elemento su cui focalizzare l’attenzione contenuto nel documento è il fatto che non esiste un’unica definizione di coprogettazione. Il tema in sé richiama i concetti di collaborazione e condivisione delle risorse, ma la coprogettazione deve essere declinata anche in funzione del livello a cui si pone all’interno del processo di realizzazione delle politiche pubbliche. Nello specifico, abbiamo fatto lo sforzo di individuare tre livelli – istituzionale, gestionale e operativo – mettendo in luce i relativi soggetti coinvolti, le tecniche, gli strumenti da utilizzare, gli aspetti giuridici e metodologici.

Il livello istituzionale è quello tipicamente pubblico che mira al massimo coinvolgimento dei soggetti di tutta la comunità, anche di chi in genere rimane fuori, nei processi decisionali attraverso i quali si individuano obiettivi e priorità. Il livello gestionale è quello più complesso poiché attiene i rapporti con soggetti interessati alla realizzazione dei servizi. In questo senso, abbiamo cercato di individuare un discrimine per capire quando si debba ricorrere alla coprogettazione o quando si debba fare riferimento al Codice degli appalti.

La coprogettazione richiama il tema della sussidiarietà, per cui si realizza coprogettazione quando c’è una messa in comune di risorse rispetto al raggiungimento di un obiettivo condiviso. In questo caso non c’è la logica del corrispettivo. La coprogettazione tuttavia è spesso anche onerosa in termini di risorse strumentali e finanziarie. Il discrimine che abbiamo individuato è che queste ultime non siano preponderanti rispetto al risultato finale: con date risorse, senza l’apporto di tutti quei soggetti, i risultati non sarebbero gli stessi.

Un ostacolo è poi rappresentato dal fatto che i professionisti e le organizzazioni che operano nel sociale spesso non sono abituate a trattare questi temi e a ricorrere a procedure tecnicamente piuttosto complesse, per cui spesso è come se strumenti e contenuti viaggiassero su due binari diversi, con una grande difficoltà di confronto e comprensione.

 

È importante aggiungere anche che il regionalismo non deve diventare frammentazione: abbiamo colto la possibilità che possano essere definite delle Linee guida a livello nazionale e siamo più che disponibili a mettere a disposizione quanto abbiamo già fatto fin qui. I tempi sono più che maturi. Vorremmo continuare questo percorso di accompagnamento dei territori con attività di formazione, sperimentazione e monitoraggio per favorire lo scambio di buone prassi. Inoltre, mai prima d’ora si erano visti finanziamenti così ingenti dedicati alla valorizzazione del terzo settore: abbiamo quindi cercato di utilizzarli come volano per l’attuazione di processi di coprogettazione, realizzando un bando in cui le risorse vengono ripartite tra gli ambiti distrettuali, premiando i progetti in base alla coerenza con i Piani di zona e alla costruzione di reti sul territorio, e chiedendo ai Comuni di valutarne il merito e la coerenza rispetto a bisogni e obiettivi individuati congiuntamente.