I fondi europei e la crisi COVID-19


Chiara Crepaldi | 23 Aprile 2020

Il 15 Aprile l’ufficio stampa del Parlamento Europeo ha diramato una nota che descrive l’insieme delle azioni promosse nell’ultimo mese dalla Commissione Europea volte a massimizzare le potenzialità dei Fondi Europei per mitigare gli effetti della Crisi Covid-19. La nota è scaricabile qui.

 

Il 13 marzo la Commissione ha proposto una prima serie di misure per affrontare gli effetti della crisi legata a COVID-19, nel quadro dell’”Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus” (CRII). La Commissione ha proposto di indirizzare 37 miliardi di euro dei fondi strutturali ai cittadini, alle regioni e ai paesi più colpiti dalla pandemia: i fondi saranno destinati ai sistemi sanitari, alle piccole e medie imprese, ai mercati del lavoro e ad altri settori vulnerabili delle economie degli Stati membri.

Durante la plenaria straordinaria del 26 marzo il Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità le misure della CRII: la proposta è stata adottata con 683 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.). Il documento finale è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 31 marzo ed è entrato in vigore il 1 aprile.

 

Il 2 aprile, la Commissione ha proposto una nuova serie di misure, tra cui l’”Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus” (CRII+) che ha introdotto un’eccezionale flessibilità nell’uso dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta a COVID-19. Le nuove misure includono:

  • una maggior flessibilità con la possibilità di trasferimenti tra i tre fondi della politica di coesione FESR, FSE e Fondo di coesione; la possibilità di trasferimenti tra le diverse categorie di regioni; la possibilità temporanea per gli Stati membri di richiedere finanziamenti al 100% per i programmi della politica di coesione pe il 2020-2021 e procedure semplificate collegate all’attuazione e alla verifica del programma.
  • nuove regole che permetteranno di utilizzare i soldi del Fondo europeo agricolo per sostenere economicamente gli agricoltori europei contro gli effetti dell’emergenza COVID-19
  • una modifica delle regole del Fondo per gli aiuti europei agli indigenti (FEAD) per assicurare che gli aiuti alimentari e il materiale assistenziale possano continuare ad arrivare alle persone maggiormente in difficoltà. Le modifiche prevedono la messa a disposizione di voucher anche elettronici per l’acquisto di dispositivi di protezione per coloro che distribuiscono aiuti e per promuovere misure di riduzione del rischio di contaminazione; un alleggerimento durante la crisi sanitaria delle procedure di rendicontazione e di audit; la possibilità per ciascuno Stato membro di modificare le misure in essere per adattarle alle esigenze delle persone più bisognose e ai programmi in essere, che sono diversi da paese a paese. Anche per il FEAD in via eccezionale, sarà possibile finanziare pienamente i programmi relativi a Covid-19 attraverso il 100% dei finanziamenti dell’Ue a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 30 giugno 2021.

 

Anche il secondo pacchetto di misure CRII+ è stato approvato quasi all’unanimità dal Parlamento Europeo in seduta plenaria (da remoto) con una procedura d’urgenza senza emendamenti.

 

Ora tocca agli Stati approvare i pacchetti: il Consiglio deve infatti approvare formalmente l’iniziativa del Parlamento. Le misure adottate entreranno in vigore una volta pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, il che avverrà nei prossimi giorni.