Famiglia, infanzia e adolescenza. A che punto siamo


Stefania Sabatinelli | 7 Gennaio 2019

Innanzitutto nella Legge di Bilancio ci sono 100 milioni per l’anno 2019 per il Fondo per le politiche per la famiglia. Un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, ma una cifra ancora lontana da quelle stanziate nei primi anni di istituzione del Fondo, che deve finanziare tre Osservatori (quello sulla famiglia; quello per l’infanzia e l’adolescenza; quello per il contrasto di pedofilia e pornografia minorile), l’elaborazione del Piano nazionale per la famiglia, oltre a interventi in tutta una serie di ambiti, tra cui: tutela dell’infanzia e dell’adolescenza; adozione e affidamento; valorizzazione del ruolo dei consultori familiari e dei centri per la famiglia; sostegno di genitori separati e divorziati; prevenzione di abusi sessuali sui minori e contrasto di pedofilia e pornografia minorile; protezione dei minori vittime di violenza assistita e orfani per crimini domestici; nonché nuove iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro e di welfare familiare aziendale.

Sostegni economici alle famiglie

Come ormai noto, la Legge di Bilancio 2019 prevede la concessione gratuita di terreni per 20 anni alle famiglie con tre o più figli, almeno uno dei quali sia nato negli anni 2019, 2020 e 2021 (o a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano ai predetti nuclei familiari una quota societaria almeno pari al 30 per cento). Destinati a ciò terreni demaniali agricoli o a vocazione agricola non immediatamente utilizzabili per finalità istituzionali ed aree incolte nelle regioni del Mezzogiorno. Inoltre, mutui fino a 200mila euro e fino a 20 anni a tasso zero sono concessi, tramite un fondo rotativo, a quelle famiglie che acquistano la prima casa nelle vicinanze del terreno assegnato.

Per la generalità della popolazione, sul tema dei costi della casa il Governo conferma le detrazioni già in essere (tra cui bonus ristrutturazione, efficienza energetica, verde e mobili), ma si è in attesa dei rispettivi emendamenti.

In un emendamento si prevede poi un fondo di 10 milioni di euro l’anno per il sostegno in caso di crisi familiari.

Sostegno al costo dei figli

Il Bonus mamma domani (o Premio alla nascita, di cui ci siamo occupati su Welforum qui) era stato introdotto in via permanente e già coperto dalle risorse stanziate con le precedenti Leggi di Bilancio (e, dunque, rinnovato automaticamente) fino al 31 dicembre 2020.

Il Bonus bebè (o Assegno di Natalità) è stato rifinanziato con un emendamento con 204 milioni di euro per il 2019 e 240 per il 2020. Inalterati gli importi di base: per i bambini nati o adottati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 il contributo resta di 960 euro l’anno (80 euro al mese per 12 mesi) per chi ha un reddito Isee sino a 25 mila euro e di 1.920 euro l’anno per redditi Isee sotto i 7 mila euro. La novità introdotta è un incremento del 20% previsto in caso di figli successivi al primo.

Dal punto di vista del sostegno al costo della cura ed educazione in età pre-scolare è confermato il Bonus Asili Nido (di cui abbiamo scritto per Welforum qui). Per il triennio 2019-2021 l’importo è aumentato da 1.000 a 1.500 euro l’anno. Un ammontare rilevante, che avrebbe meritato una riflessione in merito all’opportunità di inserire vincoli di reddito nella direzione dell’universalismo selettivo, sempre preferibile in termini di giustizia sociale rispetto ad un’erogazione sulla base dell’ordine di presentazione delle domande. Dal 2022 l’importo sarà rideterminato, ma non potrà comunque essere inferiore ai 1000 euro. Nonostante gli annunci, non è poi stato rifinanziato il Voucher asilo nido/babysitter Inps, che si proponeva di sostenere il ritorno delle donne al lavoro dopo il periodo di maternità (fruibile in alternativa al Bonus Nido).”

Confermata la Carta famiglia, che consente di godere di sconti sull’acquisto di beni o servizi presso soggetti pubblici o privati, con l’allargamento della platea a nuclei con almeno tre figli fino a 26 anni (e non più 18). Stanziato massimo 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021 (a valere sul Fondo per le politiche per la famiglia) per sostenere la valorizzazione, a scopi promozionali e pubblicitari, della partecipazione all’iniziativa da parte degli esercenti che consentano sconti o riduzioni maggiori di quelli normalmente praticati sul mercato.

Vi sarebbe poi 1 milione per il 2019 per contributi all’acquisto di seggiolini per auto dotati di sistema anti-abbandono, ora previsti per legge.

 

Conciliazione famiglia-lavoro: i congedi

Si aumenta la flessibilità nell’uso dei congedi già esistenti. Riguardo il congedo di maternità, le lavoratrici potranno scegliere di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo il parto per i cinque mesi successivi allo stesso (anziché due mesi prima e tre dopo o un mese prima e quattro dopo, come sinora disposto), a condizione che vi siano pareri medici favorevoli.

Riguardo i congedi parentali, si annuncia un emendamento che consentirà di scegliere tra un periodo di 6 mesi compensato al 30% (come attualmente previsto) e un periodo di 3 mesi compensato invece al 60%. Verrà inoltre esteso a 16 anni il limite d’età dei figli entro cui è possibile usufruire dei congedi parentali (l’indennità è comunque corrisposta solo fino al sesto anno d’età, ottavo per Isee bassi).

Annunciato un emendamento anche riguardo l’aumento di 1 giorno del congedo di paternità, che sarebbe così portato a 5 giorni obbligatori solo per l’anno 2019; la misura continua infatti e purtroppo a non essere strutturale. Le regole resterebbero le stesse: fruizione entro i primi cinque mesi di vita del bambino, anche in via non continuativa. Prorogata per il 2019 anche la possibilità di utilizzare un ulteriore giorno di congedo, facoltativo, in alternativa alla madre (che deve rinunciare a un giorno di congedo di maternità obbligatoria in favore del padre).

Giovani

In Legge di Bilancio è finanziato un Bonus assunzione laureati magistrali eccellenti under 30 e dottori di ricerca under 34. Sgravio contributivo fino a 8.000 euro per massimo 12 mesi per i datori di lavoro che assumeranno a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2019.

Il Fondo per le politiche giovanili è incrementato di 30 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019. Anche il Fondo nazionale per il servizio civile è incrementato di 50 milioni di euro rispetto a quanto inizialmente previsto per l’anno 2019. I fondi a disposizione sarerebbero dunque poco meno di 200 milioni di euro, con i quali si stima si potranno finanziare circa 35mila posti contro i 53mila dell’anno scorso, già insufficienti a coprire le domande presentate. Dunque solo una parte dei giovani interessati a questa esperienza potrà effettivamente farla. Non si può non notare, inoltre, che i fondi aggiuntivi sono recuperati decurtandoli dal Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Finanziamenti fondamentali per le città, sulla cui importanza molti sindaci si sono espressi con chiarezza.

 

L’articolo è stato aggiornato dall’autrice in data 21 gennaio 2019.