Il sociale escluso dalle priorità della nuova presidenza francese della UE


Chiara Crepaldi | 24 Gennaio 2022

Dal primo di gennaio la Francia ha assunto la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE. Le priorità del semestre di Presidenza Francese sono state presentate il 9 dicembre 2021 dal presidente Macron1, che ha definito i tre assi principali intorno ai quali ruoteranno le attività della presidenza:

  • perseguire un’agenda per la sovranità europea, vale a dire la capacità dell’Europa di esistere nel mondo contemporaneo per difendere i suoi valori e interessi;
  • costruire un nuovo modello europeo di crescita;
  • creare un’Europa più “a misura d’uomo”.

 

Le priorità della presidenza francese si riflettono nel suo motto: “Ripresa, forza e senso di appartenenza“: con l’obiettivo di lavorare per un’Europa più forte e sovrana nella direzione di una risposta comune alle nuove sfide.

Vediamo i temi che hanno maggior interesse dalla prospettiva del welfare.

 

La prima priorità è un’Europa più sovrana ovvero un’Europa capace di controllare le sue frontiere, quale condizione essenziale per garantire la sicurezza degli europei, per raccogliere la sfida migratoria ed evitare i drammi finora vissuti che sono la conseguenza delle guerre ma anche dei traffici organizzati di esseri umani. “Per evitare che il diritto d’asilo, che è stato inventato nel continente europeo e che è il nostro onore, sia abusato, dobbiamo assolutamente trovare un’Europa che sappia proteggere le sue frontiere e trovare un’organizzazione politica sulla questione dell’immigrazione che ci metta in grado di difendere questi valori”. La Presidenza Francese intende innanzitutto avviare una riforma dello spazio Schengen con l’istituzione di una direzione politica di Schengen, analogamente a come è stato fatto per la zona euro, con riunioni regolari dei ministri responsabili dove prendere decisioni politiche, rafforzando i controlli e promuovendo una politica coordinata di controllo delle frontiere esterne, quale presupposto per la libera circolazione all’interno di Schengen.

Sempre in questo ambito la presidenza francese intende sostenere la creazione di un meccanismo di sostegno di emergenza alle frontiere in caso di crisi: in tale frangente ogni Stato membro deve poter contare sul sostegno di Frontex, un’agenzia comune che si deve basare sulla solidarietà degli Stati membri in termini di polizia e attrezzature. Attualmente le reazioni sono spesso troppo tardive perché manca un meccanismo di sostegno intergovernativo.

In terzo luogo, per quanto riguarda la protezione delle frontiere, la presidenza francese intende portare avanti il “pacchetto europeo sulle migrazioni”, cioè il miglioramento dell’organizzazione in materia di gestione delle migrazioni in Europa, lavorando con i paesi d’origine e di transito per combattere il traffico e prevenire i flussi, anche attraverso l’armonizzazione delle regole in materia di asilo o di sostegno ai rifugiati o ai migranti che si trovano già sul territorio europeo, “per evitare i giochi non cooperativi tra Stati membri a cui stiamo assistendo da diversi anni”.

 

L’altro elemento chiave per promuovere un’Europa più sovrana è legato all’avanzamento della politica di difesa europea, a cui l’Europa lavora dal 2017 (con l’istituzione tra gli altri del fondo europeo di difesa). La presidenza francese intende muovere verso una direzione più operativa e strategica attraverso il potenziamento, tra l’altro, dell’industria della difesa e di iniziative ed esercitazioni comuni.

Il terzo asse di questa Europa sovrana è la stabilità e la prosperità dei paesi vicini. La relazione tra Africa ed Europa viene vista come strutturante per la pace nel Mediterraneo. L’interesse comune è quello di “costruire un futuro per i giovani africani per ridurre le disuguaglianze, lottare contro il traffico che sfrutta la miseria e i contrabbandieri che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero vergognoso”. A questo proposito verrà organizzato un vertice tra l’Unione africana e l’Unione europea a febbraio a Bruxelles e che riunirà i leader dei paesi e delle istituzioni dell’Unione africana e dell’Unione europea con l’obiettivo di ripensare la relazione attraverso lo sviluppo di un New Deal economico e finanziario con l’Africa. Ruolo dell’Europa è quello di portare negli organismi internazionali una strategia comune con l’Africa per permettere questa solidarietà e aggiornare essa stessa i meccanismi di investimento solidale nei confronti del continente africano. Deve anche promuovere un’agenda per l’educazione, la salute e il clima che sia all’altezza delle sfide che l’Africa deve affrontare.  La presidenza francese intende promuovere una vera e propria agenda della salute che consiste nel dispiegare strutture di produzione di vaccini e sistemi sanitari primari molto più rapidi e molto più forti. Il terzo ed ultimo asse in tale ambito è la lotta al terrorismo che si sta sviluppando nel continente africano.

In termini di vicinato grande rilevanza hanno anche i Balcani occidentali attraversati da nuove tensioni e tragedie. La presidenza francese intende perseguire una politica di rilancio ed investimento, per favorirne l’integrazione economica, per sviluppare gli scambi umani e per sollevare la questione delle minoranze nella regione.

 

La seconda priorità della Presidenza francese è la costruzione di un nuovo modello di crescita europeo che definisca quale sarà l’Europa del 2030. Questa nuovo modello europeo deve essere sia un modello di produzione, ma anche di solidarietà e regolamentazione perché l’Europa sia un’Europa dove produrre, creare ricchezza con l’innovazione, difendendo il suo modello sociale ponendo al centro dell’agenda il clima.

Per quanto attiene alla dimensione sociale l’attenzione è posta esclusivamente sul tema dello sviluppo di posti di lavoro di qualità, qualificati e meglio pagati: l’Europa deve proteggere meglio i più deboli combattendo il dumping sociale, per evitare che nasca un mercato senza regole. Prioritaria sarà dunque la direttiva sui salari minimi nell’Unione europea, che non dovrà definire un salario minimo europeo come una media dei alari nazionali, ma quale strumento volto a far crescere ovunque i salari più bassi. L’altra attenzione nel mercato del lavoro sarà rivolta all’uguaglianza tra donne e uomini con la direttiva sulla trasparenza salariale che mira a porre fine al divario salariale tra donne e uomini. Macron nel suo discorso sul tema del modello sociale europeo non aggiunge altro.

 

Infine, la terza priorità è quella dello sviluppo di un’Europa “A misura d’uomo” nel rispetto dei valori europei che sono il fondamento e la ragione stessa dell’Unione: la democrazia e i diritti umani. Le priorità sono quelle della lotta per i valori dell’uguaglianza, contro tutti gli odi e tutte le discriminazioni. Operativamente la presidenza francese punta ad estendere la lista dei reati europei per includere i crimini e i discorsi di odio, dotando l’Unione di una strategia per combattere il razzismo e l’antisemitismo, e di una legislazione per combattere la violenza contro le donne.  Grande attenzione viene posta anche alla cultura e alla storia europea che passa attraverso il sostegno all’educazione, all’istruzione e allo scambio tra i giovani europei.

 

L’impressione che si ricava dalla lettura delle principali linee programmatiche della presidenza francese è quella di un forte ridimensionamento dell’attenzione al sociale contenuta nel programma della presidenza portoghese (gennaio giugno 2021), che tra le sue 5 priorità aveva indicato “Europa sociale: Rafforzare il modello sociale europeo”.  Nell’ambito del suo semestre di Presidenza è stato infatti firmato congiuntamente dalle istituzioni dell’UE, le parti sociali europee e i rappresentanti della società civile il cosiddetto Impegno sociale di Porto volto a rafforzare il loro impegno a favore dell’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e a definire l’agenda della politica sociale europea per il decennio successivo sui temi del lavoro, dello stato sociale e della protezione sociale.

La Presidenza successiva (luglio-dicembre 2021) aveva già in parte ridimensionato le aspettative in tale direzione. Tra le priorità non era stato infatti inserito il rafforzamento dell’Europa sociale, ma più genericamente il Contribuire attivamente a una maggiore resilienza dell’UE alle crisi sanitarie, economiche, energetiche, climatiche ed informatiche.

 

Accanto agli obiettivi del semestre di Presidenza, come previsto dal trattato di Lisbona, sono stati presentati anche gli obiettivi a più lungo termine, relativi alle tre presidenze (il cosiddetto ‘trio’) che si succederanno nell’arco dei prossimi 18 mesi, che comprendono oltre alla presidenza francese, quella ceca e da quella svedese. Per quanti riguarda il sociale gli obiettivi a più lungo termine sembrano essere un po’ più ampi. Il trio di presidenze intende giungere a Costruire un’Europa equa e sociale rafforzando il modello sociale europeo. I temi chiave proposti in sintesi sono i seguenti, a cui si aggiungono quelli già richiamati per la presidenza francese:

  • agevolare l’ulteriore attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare attraverso i pertinenti lavori legislativi e non legislativi da portare avanti a livello di UE e di Stati membri e attraverso il semestre europeo;
  • promuovere l’inclusione sociale e la convergenza sociale (nel pieno rispetto delle competenze nazionali e della varietà dei modelli del mercato del lavoro nell’Unione), in particolare difendendo salari equi e lavori dignitosi, le disposizioni in materia di reddito minimo e il dialogo sociale;
  • promuovere lo sviluppo dell’economia sociale in modo da consentire una migliore integrazione dei gruppi vulnerabili nel mercato del lavoro;
  • affrontare gli effetti dei cambiamenti demografici, rivolgendo particolare attenzione agli anziani e alle persone con disabilità, i cui diritti e la cui inclusione nel mercato del lavoro e nella società nel suo complesso restano essenziali. Promuoverà inoltre l’invecchiamento attivo e in buona salute, nonché l’accessibilità, anche economica, e la qualità dell’assistenza all’infanzia e a lungo termine, anche migliorando il sostegno ai prestatori di assistenza formali e informali;
  • adottare misure per migliorare la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;
  • specifica attenzione viene posta anche al tema della disoccupazione giovanile, e allo sviluppo delle competenze nell’Unione.

 

Un ambito prioritario sarà poi quello della salute con la promozione di un approccio “One Health”, con l’obiettivo di garantire la protezione della salute dei cittadini dell’UE e la capacità dell’UE di rispondere alle sfide sanitarie: dalla ricerca alla produzione e attraverso un migliore coordinamento a livello dell’UE in risposta alle minacce sanitarie transfrontaliere.

Anche alla luce della ben più ampia portata del programma del ‘trio’, gli obiettivi fissati dal presidente Macron per i primi sei mesi di presidenza francese, pur ambiziosi nel complesso, sembrano aver relegato le priorità sociali ad un raggio d’azione estremamente limitato, dimenticando i più vulnerabili tra i cittadini europei: i poveri, gli anziani, le persone con disabilità e i giovani.

 

A due mesi dalle elezioni presidenziali francesi l’impressione espressa da numerosi analisti internazionali è che il programma rappresenti più un trampolino di lancio per la ricandidatura del Presidente Macron che non un serio programma fattibile nel semestre. Riprendendo la riflessione espressa da ISPI, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, Macron, per contrapporsi ai candidati xenofobi ed anti razzisti prova a proporsi come il Presidente europeista, mettendo al centro del suo discorso l’immigrazione, le frontiere e la sicurezza. Sono temi divisivi sia a livello nazionale che europeo, e Macron prova a proporre un programma che offre attenzione sia a chi chiede più controllo sia a chi chiede più integrazione, offrendo una propria visione di Europa forte, strizzando l’occhio al sovranismo dei suoi avversari senza nel contempo “cedere il fianco alle sirene del populismo euroscettico”.

  1. Presentazione della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea – Discorso di apertura del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron.