Parte la Cabina di regia del Terzo settore


Gianfranco Marocchi | 5 Marzo 2019

Prevista dal Codice del Terzo settore, ma sino ad oggi non ancora attivata, la prima Cabina di regia del Terzo settore è stata convocata per il 7 marzo prossimo. All’ordine del giorno il decreto sui limiti e criteri per lo svolgimento, da parte del Terzo settore di attività diverse da quelle di interesse generale e il decreto di approvazione delle linee guida per il bilancio sociale.   L’art. 97 del Codice del Terzo settore prevede l’Istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di una Cabina di regia con il compito di “coordinare, in raccordo con i ministeri competenti, le politiche di governo e le azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti del Terzo settore.” In specifico, a tale Cabina di Regia sono attribuiti i seguenti compiti:

  1. coordina l’attuazione del Codice del Terzo settore, esprimendo un parere sugli atti attuativi;
  2. favorisce la definizione di accordi, protocolli di intesa o convenzioni, con enti privati e pubbliche amministrazioni, finalizzati a valorizzare l’attività degli enti del Terzo settore e a sviluppare azioni di sistema;
  3. monitora lo stato di attuazione del codice anche al fine di segnalare eventuali soluzioni correttive e di miglioramento.

  Questi compiti paiono per alcuni versi richiamare quelli del Consiglio del Terzo settore previsto all’artt. 58-60 dello stesso d.lgs. 117/2017, dal momento che entrambi gli organismi esaminano i provvedimenti normativi in tema di Terzo settore ed esprimono pareri in merito, ma la logica è in realtà diversa: il Consiglio rappresenta un luogo di confronto tra istituzioni, rappresentanze del Terzo settore e studiosi finalizzata ad approfondire le ipotesi di atti normativi in tema di Terzo settore; la Cabina di regia è invece una sede di confronto prevalentemente istituzionale – anche se aperta al Terzo settore – che deve assicurare un operato coerente tra i diversi livelli istituzionali e i diversi Ministeri, al fine di dare organicità alle norme in tema di Terzo settore, che spesso chiamano in causa competenze diverse.   Ad esempio, anche sulle pagine di Welforum, si era ravvisata l’incoerenza nelle previsioni normative in tema di Terzo settore inserite nella legge 124/2017 in tema di trasparenza, diverse da quelle che, sullo stesso tema, solo un mese prima erano state previste nel Codice del Terzo settore; ebbene, questo costituisce un esempio della utilità di un organismo che dovrebbe appunto coordinare l’azione dei diversi soggetti istituzionali per evitare incongruenze e contraddittorietà.   La Cabina di regia è presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, e, sulla base del DPCM 30/1/2018, è composta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministro dell’economia e delle finanze, dal Presidente della Conferenza delle Regioni, dal Presidente dell’Unione Province Italiane (UPI), dal Presidente dell’Associazione Nazionale comuni Italiani (ANCI), nonché dal Presidente della Fondazione Italia Sociale; a tali componenti, con Dpcm del 26/2/2019, è stato aggiunto il Portavoce del Forum del Terzo settore.   Mentre il Consiglio del Terzo settore si era riunito alcune volte sino all’aprile 2018 – quindi dopo l’inizio della nuova legislatura, ma prima della composizione dell’attuale Governo – la Cabina di Regia non era mai stata convocata. È invece notizia di questi giorni che per il 7 marzo la Cabina di regia è stata convocata ed esaminerà due provvedimenti attuativi del Codice, già elaborati in bozza nei mesi passati e anche già oggetto di consultazione presso il Consiglio Nazionale del Terzo Settore:

  • il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali relativo ai criteri e limiti svolgimento, da parte di Enti di Terzo settore, di attività diverse da quelle di interesse generale; il provvedimento deve precisare in altre parole quando un’attività può essere ritenuta 1) strumentale e 2) secondaria rispetto a quelle di interesse generale che caratterizzano le organizzazioni di terzo settore: ad esempio un esercizio commerciale che serva a creare risorse per finanziare un’attività associativa in tema di ambiente o di cultura;
  • il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali contenente le linee guida per la redazione del Bilancio sociale. Si tratta di una materia di rilievo, in quanto disciplina le modalità con cui deve essere assolto un obbligo che riguarda tutte le imprese sociali (comprese le cooperative sociali) nonché tutti gli Enti di Terzo settore con fatturato superiore ad un milione di Euro.

  Dopo tale passaggio è prevedibile che, in assenza di fattori ostativi emersi in sede di Cabina di regia, i due provvedimenti giungano ad approvazione.