Vita ha ospitato il recente articolo di A. Rossi, F. Ruta e F. Sestu centrato sull’esigenza di definire un quadro normativo che preveda l’individuazione di un profilo unico di educatore, sul modello europeo predominante del social educator. Nell’evidenziare, fra l’altro, l’artificiosa distinzione di competenze tra educatori sociopedagogici e sanitari, gli autori sostengono la necessità di un corpo professionale unico e di non “stringere” le professioni educative nel perimetro delle professioni sanitarie.
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