Se a Visegrád mancano i lavoratori


25 Gennaio 2019

I Paesi UE del gruppo di Visegrád (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) sono tra i più rigidi per quanto riguarda le politiche migratorie: tale opposizione si è manifestata duramente con il rifiuto di rispettare la quota stabilita dei ricollocamenti di migranti da Italia e Grecia tra il 2015 e il 2017. Si tratta di Paesi con una bassissima presenza straniera, un significativo calo della popolazione in età lavorativa e una forte tendenza all’invecchiamento. Complessivamente, nel 2050 questi Paesi avranno quasi 10 milioni di persone in meno in età lavorativa e quasi 7 milioni di persone in più in età pensionabile. Quali sono allora le loro strategie per mantenere sostenibile il sistema produttivo? Ne parlano su LaVoce Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin